Assodato che la fusione è cosa fatta e che va colta l’occasione del momento storico che viviamo per far crescere e sviluppare il territorio, è giusto però capire come mai questo entusiasmo iniziale si sia spento o assopito. Si capiva sin dall’inizio che non era una partita facile da vincere a cominciare dalla differente forma mentis dei cittadini, delle due città Corigliano-Rossano, dalla complessa geografia territoriale e dal carattere identitario fatto di tradizioni, lingue e culture differenti.
Tante promesse, tante speranze, tante aspettative che cozzano oggi con un territorio martoriato in completo degrado e abbandono, notevole è la crisi idrica, lo stato fatiscente del decoro urbano, l’emergenza depurazione, l’emergenza spazzatura, il disordine negli uffici comunali di Corigliano in trasloco(forse?), il personale depotenziato, il bilancio di previsione latitante, il differenziamento delle aliquote nei due comuni ormai fuso in uno( o solo per finta). Più che una fusione a noi ci sembra che stiamo andando incontro ad una “incorporazione”! Si avverte a pelle l’irresponsabilità di chi ci ha amministrato, di chi oggi si erge a paladino di Corigliano a costui gli diciamo che oggi il “pentitismo” serve poco, e riteniamo che serviva solo che ritirasse semplicemente l’atto d’impulso per bloccare la fusione. Incertezze ed incongruenze che emergono in riguardo ai debiti contratti dal comune di Rossano citiamo solo un paio di società la Sorical e l’ Eni. C’è chi aspetta tra la gente le grandi opere, i fiumi di denaro, i grandi investimenti e il grande cambiamento. In molti si stanno ricredendo su un percorso che sicuramente doveva nascere su una progettualità studiata ed approfondita e non sul “NULLA DI FATTO” , ma la domanda è chi doveva pianificare la macchina amministrativa? E perché non l’ha fatto? Dato gli intoppi, le difficoltà del Commissario Bagnato, più che giustificati, occorre a nostro avviso avvalersi di esperti in materia che possano riorganizzano gli uffici comunali senza danneggiare il cittadino, attraverso una redistribuzione equa degli uffici ma anche un potenziamento del personale e dei servizi nell’area più vasta quella appunto di Corigliano. Il nostro non è campanilismo ma è preoccupazione per la complessità, le inefficienze e le criticità che il processo di fusione sta dando vita. Ognuno deve assumersi le responsabilità e capire se è giusto andare avanti oppure frenare.
Pamela De Patto Commissario IdM Corigliano