Qualche mese fa, una piccola parte della popolazione di Corigliano e Rossano si recavano alle urne per un referendum consultivo: fare o meno la nuova città. Saremmo diventati il terzo centro calabrese, più grandi di Cosenza, indipendenti da Cosenza, avremmo avuto quel peso politico, economico e sociale fino ad oggi perso. A seguito di quel referendum consultivo, un susseguirsi di eventi hanno portato all’estinzione amministrativa delle vecchie sue città ed alla istituzione della nuova Corigliano-Rossano. Cambiamento epocale si diceva.
La prima cosa che oggettivamente faceva storcere il naso era la percentuale del voto del popolo Rossanese.
Si sfiorava il 100% di votanti favorevoli alla fusione.
Tale percentuale rievocava nello scrivente qualcosa di triste, di bulgaro, di imposto.
Nessun dibattito in città, nessun sostenitore del NO, a parte una decina di persone, tutti schierati per fondersi con Corigliano.
Eppure Corigliano usciva appena (con gran successo) da una verifica commissariale inviata dal Ministero dell’Interno per accertare la presenza o meno di infiltrazioni mafiose nell’apparato amministrativo.
Eppure Corigliano viveva tra controlli della Corte dei Conti, controlli accurati di ex assessori ormai divenuti procuratori aggiunti della predetta Corte, e prescrizioni del MEF. (ovviamente tutto superato con lode e bacio accademico)
Eppure Corigliano era l’amministrazione formata da personale incompetente, scansafatiche, a tratti apatico (ma, seppur numericamente ridotto all’osso, efficiente)
Eppure il Rossanese voleva fondersi con il Coriglianese.
Il colto voleva sedersi alla stessa tavola del rozzo. Il nobile colloquiare con la plebe.
E mi chiedevo perché.
Le mie domande diventavano ancor più senza risposte allorquando vedevo uno dei condottieri della fusione, sostenitore dell’indipendenza daCosenza, intrecciare, dopo due giorni dal referendum, un’alleanza politica proprio con i politici cosentini.
Ed allora??? Che succede?
Con il tempo ho ottenuto alcune drammatiche risposte.
Ho scoperto che la fusione è servita solo, a quella parte del nuovo comune, ad evitare una desertificazione di uffici e servizi divenuta ormai inevitabile.
Ho scoperto che questa fusione è servita, sempre agli stessi, a trovare i soldi per pagare le bollette delle proprie utenze, non avendo gli stessi pagato le bollette da svariati anni per fare i viveur in discoteca e pasteggiare a caviale e champagne.
Ho scoperto che questa fusione è servita a chi doveva verificare ed eventualmente criticare i conti di Rossano, così come fatto per Corigliano, a cambiare argomento, a dimenticare le spese folli…tanto ormai c’è la fusione, non serve più indagare!
Ho scoperto che a Rossano, tra palazzetti dello Sport e Aree Sociali, i cazzetti se li sono sistemati ma senza che nessuno indaghi, nonostante il fuoco ormai divaga giornalmente tra auto ed attività.
Ho scoperto di bandi per la centrale Enel di cui si sa e non si sa. (Grazie Iacchitè)
Ho scoperto tanto.
Ho scoperto che in tutti i dibattiti erano diventati esperti di fusione, o presentatori di fusione, i figli dell’altro sostenitore della fusione. Quello più volgare insomma.
Molte delle cose scoperte le devo a Flavio Stasi, Marinella Grillo, Tonino Caracciolo e Achiropita Scorza, che hanno scritto e denunciato.
Ho scoperto che a Corigliano, invece, ai politicanti coriglianesi, non interessa scoprire.
Ho scoperto che ai coriglianesi interessa piacere ai rossanesi. I politici coriglianesi sembrano 15enni che sbavano dietro una ragazza, ovviamente Rossanese, che però li illude e gestisce il gioco di coppia.
Ho scoperto una dirigenza amministrativa rossanese che, forse, anzi sicuramente, ha da imparare dalla dirigenza coriglianese che, seppure indagata, criticata, diffamata, ha, unitamente al Sindaco (solo, con qualche fido collaboratore a reggere le sorti coriglianesi), condotto la città di Corigliano fuori da tutti i guai abbattutisi sul comune.
Nessuna manifestazione di interesse ambigua, nessun litigio nei corridoi, nessun trasferimento di personale imposto, nessuna spesa folle per vedere Gigi d’Alessio, niente. A Corigliano si lavorava.
Eppure Corigliano ha avuto sempre controlli ed indagini, procura ordinaria, procura della corte dei conti, ex assessori, Rossano mai niente.
Eppure Rossano non ha fatto relazione di fine mandato, non ha approvato bilanci, non ha pagato bollette per milioni di euro e non ha mai avuto controlli.
Eppure i dirigenti strategici sono Rossanesi.
Speriamo che almeno non si dimentichino, per pagare i loro cantanti, le loro festicciole, i palazzetti pubblici dei loro amici, la loro smania di nobiltà, le mie bollette della luce.
Ed i commissari??? Bella domanda…chiamati ad un difficilissimo compito sono evidentemente sbilanciati verso Rossano…anche perché di politici coriglianesi non ne vedono mai, Sindaco a parte!
Caro Bagnato, mi rivolgo a te, non con Eccellenza, ma come Sindaco temporaneo della mia città, apri gli occhi, le scelte fatte adesso influenzeranno la futura vita o sopravvivenza di migliaia di famiglie. Distingui il bene dal male, gli amici dai nemici e ricordati che adesso sei una sorta di Sindaco e non una sorta di Commissario prefettizio mandato a verificare la presenza di delinquenti nella sola amministrazione coriglianese!
P.S. Ieri sera non sono andato a cena fuori, dovevo pagare la bolletta dell’acqua e mi servivano i soldi…intelligenti pauca!