La posizione assunta da Orlandino Greco relativamente all’auspicio di realizzare in futuro la “grande città della Sibaritide” comprendente Cassano allo Jonio, ha suscitato incomprensibili e strumentali reazioni che di politico non hanno assolutamente nulla, né aiuta che ad assumerle siano personaggi del territorio.
Per fare chiarezza e respingere false verità occorre ricordare, e bene ha fatto Orlandino Greco nel divulgare quanto egli abbia dichiarato per spiegare il suo voto contrario in Consiglio Regionale sulla fusione Corigliano Rossano. Andassero a rileggere il suo intervento coloro i quali oggi scrivono, riflettessero seriamente su una posizione limpida, non contraria alle fusioni, contraria però a quella, perché nata male, frettolosa e figlia della politica il meno lungimirante possibile.
A differenza loro, Orlandino Greco non ha interessi o mire sul territorio né aspira a diventare il primo cittadino della nuova città, quindi, a differenza loro, non lascia che quest’ambizione prevarichi ogni altra considerazione ed ogni altro interesse per il territorio.
Questa colpa della politica locale ha già causato il danno forte di una fusione a freddo di cui oggi purtroppo si vedono gli effetti che Orlandino Greco aveva previsto.
Nessuno studio di fattibilità accurato, nessun censimento serio di personale e di strutture. L’elettorato a dire il vero si è espresso sul nulla.
E se l’esito del referendum può essere spiegabile con l’assurdo tifo da stadio che ha fatto inasprire ed esasperare il dibattito in quei giorni referendari, non è ammissibile che l’ex consigliere regionale che oggi pontifica, a quel tempo abbia lavorato per una fusione senza Cassano allo Ionio, senza Sibari con il suo enorme patrimonio storico ed artistico.
Si è anche dolosamente voluto trascurare una proposta di legge che poteva apporre i correttivi necessari per evitare una fusione monca, senza l’ossigeno del possibile sviluppo ambientale, archeologico e turistico necessario per favorire crescita sociale ed economica in tutto il territorio.
E questo perché, allora come oggi, al primo posto venivano gli interessi personali, le ambizioni e le frustrazioni.
Ma se è così, del futuro del territorio, dei giovani che devono poter progettare la loro vita, chi se ne occupa? E’ un delitto se a farlo è un Consigliere regionale serio, coerente e che ancora ha voglia di rimediare ad un errore fatto da chi frettolosamente ha deciso una cosa tanto importante?
La sua storia di amministratore da sempre impegnato nelle tematiche dello sviluppo sinergico dei diversi territori, parla da sola, il livore immeritato dei detrattori è la riprova che Orlandino Greco ed IDM sono un’altra cosa,
Egli mai avrebbe parlato di Costituente a fusione avvenuta. perché era proprio sulle regole che l’elettorato avrebbe dovuto esprimersi, per meglio comprendere cosa si perdeva e cosa si guadagnava, i termini di servizi, di lavoro, di infrastrutture.
Ma queste cose all’epoca non interessavano un Consigliere regionale, oggi ex…… che magari domani sarà anche “x”.
IdM Corigliano