L’immigrazione rappresenta una sfida importante non solo per l’Italia ma anche per l’Europa. Si fa riferimento, tra i paesi membri dell’ UE, alla Convenzione di Dublino del 1990 che prevede in termini di accoglienza l’applicazione di alcune regole comuni. Non si può non considerare il ruolo geopolitico che l’Italia riveste nel Mediterraneo e le migliaia di vite che ogni giorno salva in un contesto di quasi isolamento rispetto al resto d’Europa.
Dall’altra parte il fenomeno dell’immigrazione è cresciuto cosi tanto che non si riesce più a fronteggiare i continui sbarchi per il fatto che non esistono meccanismi efficaci di ingresso legale per persone extracomunitarie che intendono trasferirsi qui per lavorare o chiedere protezione internazionale, responsabile di ciò è la Legge Bossi-Fini del 2002. Il fenomeno migratorio è percepito come un “problema” perché si tende a parlare di immigrati solo quando accadono fatti gravi. In un solo giorno l’altro ieri due casi emblematici; l ’aggressione a Giulia Bongiorno da uno straniero a Roma, e l’uccisione del sindacalista immigrato regolare , Sacko Soumayala, freddato nella piana di Gioia Tauro a soli 29 anni. Siamo ben lontani da temi di inclusione, integrazione e civilizzazione. Integrare gli immigrati non è solo un dovere morale ma una questione di equità, bisognerebbe trasformare la questione immigrazione da “emergenza” a “opportunità”. Ma andiamo più nello specifico, la nostra città Corigliano Calabro è rientrata nei progetti “CAS” ossia come Centro di Accoglienza Straordinaria. Ricordiamo che negli ultimi anni il nostro Porto di Corigliano Calabro è stato sede di centro “Hotspot “ ed ha registrato numerosi sbarchi negli ultimi anni. Come IdM siamo ben lontani da una concezione xenofoba o di intolleranza razziale, ma non possiamo esimerci dall’affrontare tale questione. Massimamente se facciamo riferimento a ciò che prevede il “CAS” , ideati per sopperire alla mancanza di posti nelle strutture ordinarie di accoglienza o nei servizi predisposti dagli enti locali, in caso di arrivi consistenti e ravvicinati di richiedenti. Chiediamo che venga rispettato il parametro del tre per mille ( tre soggetti per mille abitanti) anche in virtù del fatto che manca una struttura di accoglienza idonea in grado di offrire adeguati servizi. Non mancano gli speculatori sui diritti umani, coloro che fanno “Business”, dei veri e propri ipocriti che si nascondono dietro l’ombrello della solidarietà e dunque anche in questo caso di violazione dei diritti umani le Istituzioni devono porre maggiore attenzione.
Commissario IdM Corigliano
Pamela De Patto