Nella società in cui viviamo “ipercomplessa”, “fluida”, “globale” e “virtuale” cresce il legame attribuito ai legami identitari e alle appartenenze locali. Infatti Politiche Europee ma anche Nazionali e Regionali vanno in questa direzione attraverso l’emanazione di leggi speciali che favoriscono il recupero e la valorizzazione dei centri storici.
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Non a caso l’On. Orlandino Greco, leader e fondatore di IdM, ha proposto una legge per la “rigenerazione sostenibile dei centri storici urbani minori a vocazione turistica” ancora in vaglio del Consiglio Regionale. Come IdM Corigliano poniamo in risalto il valore del Centro Storico non solo da un punto di vista storico ed identitario ma soprattutto in termini di crescita e sviluppo economico. Corigliano centro Storico, dal 1991 a oggi, è paralizzato da una cattiva gestione politica le cui immagini richiamano vere e proprie scene post belliche, dalle sembianze di una piccola “città invisibile” che vive sotto le macerie. Manca ed è mancato l’amore per il proprio territorio, manca il rispetto delle norme in materia di salvaguardia dei paesaggi (Codice dei beni culturali e paesaggistici), nonché la tutela e la sicurezza della salute del cittadino. In pericolo ora c’è, oltre allo spopolamento, anche la salute di quel “capitale umano” che ha deciso di abitare li coraggiosamente, che lamenta allergie per la presenza di cattivi odori e di insetti di ogni tipo. Quel capitale umano e sociale che va aiutato ed incentivato a rimanere in un territorio che non offre nulla di decoroso e civile. Milioni di euro sono stati spesi in quelle zone senza produrre alcun risultato concreto, mi riferisco alla zona in via San martino ed in parte zona via San Nicola. Ciò evidenzia la carenza di programmazione, di recupero, e di progettazione soprattutto in riferimento al PSA, come strumento urbanistico strategico. Bisogna iniziare a pensare ai Centri Storici come motore di sviluppo soprattutto in riferimento alla crescita economica, non bisogna più intenderli come delle isole con limiti restrittivi che non permettono sviluppo. Di fatti, la conseguenza di questa considerazione porta allo spopolamento progressivo, soprattutto di tipo commerciale. In molte città d’Italia e d’Europa il centro storico è visto come promotore di turismo e di qualità della vita, considerato come il cuore antico della città che esprime a gran voce un’identità che va mantenuta e rispettata, ma anche come polo attrattivo e centro di aggregazione turistica. Innanzitutto bisogna puntare al recupero urbano, demolire ciò che va demolito, recuperare gli immobili sfitti e abbandonati avviando interventi di risanamento, riorganizzare la gestione della viabilità, stimolare la crescita di attività commerciali, creare laboratori artigianali a Via Roma, che coniughino oltre l’aspetto commerciale anche quello di laboratori di mestieri antichi, ma soprattutto adeguamento dei servizi igienici. Questo e tanto ancora si può fare per dare dignità al nostro territorio, un nuovo corso quello di un centro vivo e vissuto.
Commissario IdM Corigliano
Pamela De Patto