Esprimiamo apprezzamento, come IdM Corigliano, per l’operazione che la polizia ha svolto nella Sibaritide nei giorni scorsi, un’operazione di contrasto al mercato del sesso. Sei sono state le ragazze finite nella rete della polizia e tre i clienti sanzionati. Il fenomeno della “prostituzione” sulla 106 Jonica non si arresta, è un mercato sempre più florido, dunque bisogna iniziare a capire cosa c’è dietro questo fenomeno e criminalizzare una serie di reati correlati al fenomeno come ad esempio lo sfruttamento, il favoreggiamento, l’induzione…La prostituzione riduce la sessualità ad una compravendita.
Per noi, la sessualità è innanzitutto una relazione tra esseri umani vissuta nell’uguaglianza e nel rispetto dell’altro, della sua libertà e del suo desiderio. .E’ un vile commercio di esseri umani che spinge le più vulnerabili a mercificare il proprio corpo e sottometterle ad cultura maschilista che utilizza la sessualità per dominare e svilire. Bisogna debellare tale fenomeno con sanzioni più pesanti ai clienti e con controlli più costanti da parte delle forze dell’ordine. Si tratta di un problema non solo di ordine pubblico ma che riguarda tutta la società, tutti i cittadini , siamo tutti corresponsabili di tale fenomeno; sono responsabili i clienti che con la loro richiesta stimolano il “mercato della carne”; sono responsabili la povertà, la miseria, le guerre che inducono migliaia di donne ad affidarsi ai trafficanti internazionali, i quali le sfruttano nel mercato del sesso e/o lavoro nero; c’è la responsabilità di un sistema consumistico che propone modelli e stile di vita che inducono a cercare percorsi che sembrano “facili” per il raggiungimento di un certo benessere; c’è , infine, un radicato pregiudizio nei confronti delle persone considerate “diverse” per le loro scelte sessuali non conformiste che rendono difficile il loro inserimento nel mondo del lavoro. Una società può dirsi sana quando battaglie come queste si combattono insieme in nome della dignità della persona e dei diritti umanai. Uno sguardo più dettagliato della ” strada delle lucciole” o della 106, ci mostra che le ragazze hanno un’età media di 23 anni e provengono dalla Romania, Lettonia, Estonia, Lituania, Albania e paesi dell’Africa. Costrette a turni di “lavoro” che arrivano fino a 16 ore al giorno. È questo l’identikit delle ragazze che si prostituiscono sulla 106, tutte raccolte in un “fazzoletto” di strada di circa 18 chilometri che si estende da Sibari a Corigliano. Il prezzo della prestazione parte dalle 25 euro a salire. I frequentatori più assidui sono gli over 50 che svolgono «lavori di fatica», ci rivela una di loro e per lo più «sono camionisti di passaggio». Ovviamente non mancano i professionisti e i più giovani – ancora minorenni – alla ricerca della loro prima esperienza. Le prostitute sono divise e sistemate a seconda delle richieste di mercato: sul tratto principale della 106 lavorano quelle dell’Est-Europa (le più gettonate ndr); le ragazze di colore (soprattutto nigeriane) presidiano, invece, le stradine interne della statale oppure quelle zone della 106 a ridosso dei curvoni che non offrono una buona e comoda visuale al cliente. La prostituzione non può essere una scelta di lavoro ne si può istituzionalizzare con norme e regole, , occorrono invece gli strumenti giusti che danno la possibilità di superare il bisogno di prostituzione attraverso politiche culturali in grado di stimolare cambiamenti sociali positivi, come ad esempio l’educazione sessuale a scuola e con politiche sociali che riducono le disuguaglianze tra i cittadini.
Commissario IdM Corigliano
Pamela De Patto