Una città non si misura dalla sua lunghezza e larghezza, ma dall’ampiezza della sua visione e dall’altezza dei suoi sogni.
Credo che questa sia la prospettiva con cui misurarsi nella costruzione della nuova città di Corigliano-Rossano. Non un mero esercizio di pratiche, di burocrazia, d’incarichi da assegnare ma un tentativo, tra l’estetica e la concretezza, di costruire qualcosa di migliore rispetto all’esistente. La possibilità di mettere in pratica tutto quel carico di speranza e di ottimismo che ha contraddistinto i promotori del “SI” e che ha convinto le due ex città a tentare una strada ardua e, forse, complessa.
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