Avvertenza al lettore: la lettura di questo articolo è consigliata ai lettori che hanno voglia di farsi qualche gustosa risata ma che siano dotati di salda mascella. Gli altri se ne stiano a dovuta distanza.non vorremmo essere responsabili di malaugurati smascellamenti .
PRIMA VICENDA.
Anni fa,quando nell’Ufficio dei vigili urbani di Corigliano vigeva il rito orientale (pugliese),a mia figlia,con studio di Design in via Nazionale dello Scalo,veniva notificata,da parte dei Vigili Urbani, una salata ammenda perchè:”aveva installato un apparecchio di climatizzazione senza aver richiesto,con opportuna SCIA,la prescritta autorizzazione dell’Ufficio Tecnico Comunale”.
Ovviamente,venne spontaneo chiedere al vigile notificatore se avesse sbagliato porta,e la risposta fu che la destinazione era proprio quella di mia figlia per l’apparecchio che,del resto,era ben visibile sul fronte stradale.
Ma l’avete notificato anche agli altri utenti di climatizzatori,quali, per esempio,quelli della porta accanto (nella fattispecie gli Uffici dell’agenzia di Viaggi Zagara),molto più potenti e voluminosi? No,perchè quelli non sono “professionali”.
E fu allora che lo sconcerto divenne smarrimento.
Fin quì il povero vigile notificatore dal quale non si può pretendere spiegazioni a cui non è tenuto e P,magari,non è in grado di dare. E con molta pazienza ci siamo recati al comando dei vigili urbani dove,con garbo,ci fu “spiegato” che tutti gli utenti di apparecchi di climatizzazione “professionali” sono obbligati a chiedere la prescritta autorizzazione all’Ufficio tecnico.
Insistemmo per farci dire in base a quale legge o norma e,ancora con garbo,ci fu mostrato un prontuario nazionale,ad usum dei viglili urbani,che prendeva in considerazione i molti casi in cui l’ufficio può intervenire per fare “rispettare” la legalità.
Alla voce APPARECCHI PER LA PRODUZIONE DI FREDDO (e già eravamo fuori strada perchè l’apparecchio installato da mia figlia produceva sia FREDDO che CALDO)leggemmo,ad alta voce,io ed il vigile addetto,che “l’argomento riguardava gli apparecchi con la specifica di “professionali”. Sperando di farla breve e di condurre alla ragione gli interpreti di di quell’articolo,portai un paio di esempi:
-Se io sono meccanico e voglio acquistare un trapano,lo acquisto di tipo amatoriale o professionale?
Risposta: Professionale.
-Se io sono una casalinga,e voglio acquistare un trapano,lo compro amatoriale o professionale.
Risposta: Amatoriale.
-Se io sono un operatore televisivo e devo acquistare una telecamera, la scelgo amatoriale o professionale?
-Risposta : Professionale.
E se sono un appassionato di riprese televisive durante i miei viaggi?
Risposta : Amatoriale.
Aggiunsi che mia figlia non esercitava alcuna attività in cui fosse ncessario produrre freddo in dose “professionale” quali per esempio le fabbriche per la produzione di ghiaccio o l’esercizio di attività per la conservazione della carne o del pesce,quelle sì “professionali”, e non destinate alla climatizzazione dell’ambiente di lavoro di un … P R O F E S S I O N I S T A.
Ed ecco svelato l’arcano,tutto contenuto nella interpretazione di “professionale” inteso non da attribuire all’attività esercitata ma al titolo di “professionista”(e poveri professionisti quali ingegneri, architetti,medici,commercialisti e BEATI I PESCIVENDOLI che… professionisti non sono.Beati loro).
Mi fu comunque risposto che loro applicavano le disposizioni anche su indicazioni impartite dell’ufficio tecnico comunale. E non vi dico come fu disarmante quell’altro ufficio. Ci volle il drastico intervento minaccioso dell’esposto del nostro avvocato per ridurre alla ragione gli autori di una tale esilarante vicenda.
Esposto che conteneva anche la richiesta,all’Amministrazione, di prendere visione delle autorizzazioni rilasciate per l’installazione di apparecchi di climatizzazione nei tantissimi uffici de Comune, compreso quello nella stanza del Sindaco,compresi quelli molto vistosi installati negli uffici dei…Vigili Urbani e,compresi quelli (ben due) installati nella stanza del tecnico comunale che,richiesto di darci spiegazioni,ci rispondeva che lui aveva altro da fare e non aveva tempo “da perdere” e che,comunque la “giurisprudenza” parlava molto chiaro,anche per via delle “tante sentenze”.
Sempre che uno le sappia leggere le sentenze.
Ma tutto è bene,quel che finisce bene.A parte il disagio di dover colloquiare con …gente così. Comunque non ci risulta che ad altri “professionisti” coriglianesi sia mai stata notificata una simile infrazione.
Probabilmente il titolo di “professionista “ l’hanno riconosciuto solo a mia figlia. E gli altri.? Allora sì che “STIAMO…FRESCHI”.È proprio il caso di dirlo.
SECONDA VICENDA.
L’11 settembre 2015,sempre in regime di rito orientale (pugliese), alla guida della mia Toyota,mi trovai coinvolto in un incidente stradale con il conducente di una Fiat 500 che si era fermato in mezzeria della strada con il palese intento di voler svoltare a sinistra per immettersi in una traversa dove credeva fosse l’Ufficio di Posta Privata che stava cercando. Io,sopraggiunto,proseguivo la marcia con un leggero flesso,però non avevo fatto i conti con il conducente della 500 che,resosi conto,finalmente,che non era quella la traversa della Posta da lui cercata,con repentina manovra, ripartiva buttandosi a destra dove io ero ormai in posizione avanzata e mi colpiva con il parafango anteriore destro sulla mia fiancata posteriore sinistra,confermando così il mio avvenuto superamento della sua posizione al momento del contatto.
Le vigilesse,intervenute dopo non meno di 45 minuti,appena giunte,rivolte al conducente della 500 esclamavano:
“Ma è possibile che tutte le volte che torni in ferie,a Corigliano, ne combini una delle tue?” (Era,cioè,una vecchia…conoscenza).
Quando stilammo il verbale dettai le mie deduzioni e le due si guardarono in faccia esclamando meravigliate : l’ingegnere Scura è più bravo di noi,a giudicare dai termini tecnici che usa.
Ed io: non a caso sono laureato in “ingegneria dei trasporti”.
Sembrava tutto appianato con precisione nelle responsabilità. Infatti,nel prosieguo,l’assicurazione,a seguito di perizia del suo severissimo Tecnico,riconosciuta la mia ragione,provvedeva a rimborsarmi “in toto” le spese del carrozziere.Era tutto finito? Macchè.Bisognava ancora fare i conti col “rito orientale”.Infatti mi vedevo notificare una multa,da parte del comando dei vigili, per aver effettuato un… “sorpasso a destra”.
IN SPREGIO AD OGNI LOGICA ED EVIDENZA E,SENZA TENER CONTO DELLA METICOLOSA PERIZIA DEL RIGOROSO TECNICO DELL’ASSICURAZIONE CHE,NEL CAMPO,NE SA,FORSE,PIÙ DI ME E,SENZ’ALTRO,PIÙ DELLE DUE VIGILESSE che,nel frattempo, avevano cambiato parere,come se avessero subito un opportuno “lavaggio del cervello”.Come fini?
RICORSO AL GIUDICE DI PACE CHE MI DAVA PIENA RAGIONE, SPECIE SULLA MOTIVAZIONE DELLE DUE VIGILESSE CHE AVEVANO AFFERMATO CHE “IL CONDUCENTE DELLA 500 NON AVEVA MANIFESTATO ALCUNA INTENZIONE DI VOLER SVOLTARE A SINISTRA”.
Alla domanda: ma voi eravate presenti al momento dell’incidente per avere la certezza che il conducente della 500 non voleva svoltare a sinistra?”
Rispondono: NO !
E allora, chi vi ha autorizzato a riportarlo come fatto “accertato” nel vostro verbale?
Silenzio assoluto.
Se non fosse tutto da ridere ci sarebbe tanto …da piangere. Con l’auspicio che siano terminati i “riti levantini” che tanto danno hanno causato all’immagine culturale della nostra Corigliano,specie alla luce della conurbazione con Rossano che verrebbe a farsi carico del coinvolgimento in episodi di “incultura”che non le appartengono.
Ernesto Scura