Oh Paese mio sei giunto alla tua inesorabile fine.
Eri bello e luminoso tanto da far innamorare ogni viandante, ogni forestiero.
Li hai accolti dandogli dimora e benessere.
Ma alla fine ti hanno deturpato spogliato e venduto.
Ora non splendi più e muori giorno per giorno.
Hai allevato figli che si sono tramutati in serpi e sciacalli,
per la loro bramosia di potere.
Te ne vai via per sempre così come avvenne per la città di Priamo, con l’inganno.
Giaci a terra e deriso come il corpo del figlio prediletto, trascinato dietro la biga del suo nemico.
Amato come un figlio da quando hai iniziato ad aprire gli occhi fino a quando ti sono stati chiusi.
Addio Paese mio.