Premetto (e non è certo un mistero) di avere da sempre ed incondizionatamente sostenuto, insieme a tanti amici, la battaglia pro fusione il cui processo, per fortuna e per merito delle non poche persone che lo hanno sostenuto, è ormai giunto al felice epilogo con l’imminente varo definitivo della legge dopo l’avvenuto suo licenziamento nella competente Commissione regionale presieduta dall’amico Franco Sergio.
Il mio intervento appare doveroso non già per fornire l’interpretazione autentica del pensiero, peraltro alquanto chiaro, espresso dall’amico Consigliere regionale Orlandino Greco bensì per offrire quel modesto contributo di chiarezza a quanti (in buona o mala fede) hanno introdotto in questo delicato dibattito elementi di confusione. Senza giri di parole sostengo che al punto in cui siamo è bene che si proceda senza ulteriori tentennamenti ad istituire il nuovo Ente in conformità alla volontà popolare che si è espressa nelle prescritte forme di legge. A questo punto pur comprendendo le paventate preoccupazioni di Orlandino Greco in ordine all’ormai conchiuso disegno unitario tra le due municipalità (per il quale, peraltro, egli si è sempre espresso a favore sia in Consiglio regionale che anche in una pubblica iniziativa a Rossano) ritengo che l’annunciato voto contrario alla legge non può trovare la mia condivisione se non altro per la semplice ragione che essa opzione collide con il deliberato popolare, politicamente vincolante, per ogni rappresentante istituzionale. Quanto alle paventate difficoltà tecnico – organizzative all’intrapreso percorso istituzionale, semmai sussistenti, esse sono certamente ascrivibili alla Regione che nella delicata materia di riassetto degli Enti locali non ha profuso quel necessario supporto, tenuto conto della dimensione e importanza dei Comuni interessati alla fusione. L’astratta possibilità di differire la nascita del nuovo Ente sul modello Pescara (fuso con i Comuni di Montesilvano e Spoltore) appare giuridicamente impraticabile per via della imminente scadenza naturale del mandato del Sindaco e del consiglio comunale di Corigliano. Tutto questo comporta di conseguenza che dopo la fase (ci si augura brevissima) commissariale, i nuovi Organi elettivi (e questo è certamente un vantaggio) decidano i nuovi assetti organizzativi ed istituzionali dell’Ente secondo il mandato ad essi affidato dagli elettori. L’invito è quello di mettere da parte risentimenti o peggio sterile polemica per insieme intraprendere il percorso, non breve ed agevole nel breve periodo, di dare vita a questa affascinante esperienza di condivisione tra persone che hanno deciso di calare in una dimensione comunitaria più vasta il senso della loro esistenza e delle generazioni che verranno.
Natale Graziano già Vice Sindaco ed Amministratore di Rossano