Diceva bene Cicerone:” Dalle asperità, si giunge alle stelle!”.
Ed è proprio quello che è accaduto al nostro tanto amato e, purtroppo, tanto martoriato Giovanni Colosimo, il Liceo Classico che da molti anni sorge sulle alture della nostra città di Corigliano Calabro. La sua, è sempre stata una storia travagliata, discussa, fulcro di battaglie e causa di dispiaceri.
Un edificio che fino a qualche annetto fa, era abbandonato a se stesso, malfunzionante, poco stabile, un insieme di mura ridotte quasi a brandelli; un luogo in cui la piastrella era pronta a cedere, il gradino era pericolante e l’ambiente, ormai saturo, poteva offrire solo una impregnante umidità mischiata a tanta tristezza.
Nessuno spazio in cui poter fare sport, nessun laboratorio dedicato alla ricerca, nessuna biblioteca degna di una buona conoscenza.
In tutti questi anni, gli studenti hanno portato avanti lotte e ribellioni, stanchi di una situazione così degradante e vogliosi di poter ricevere una struttura degna di poter essere chiamata ‘scuola’.
E se tutto sembrava un sogno lontano e irraggiungibile, se le voci sembravano non essere ascoltate, se le proteste si credeva fossero un qualcosa di preso, accantonato e ritenuto puro passatempo di liceali diciassettenni, in realtà, oggi, a distanza di qualche anno, il tutto è divenuta pura realtà.
Finalmente il liceo classico “G.Colosimo” è rinato, bello più che mai.
Una struttura spaziosa, colorata, attrezzata, IMPONENTE.
Da ex studentessa liceale e , nello specifico, da figlia adottiva di questo Liceo (che ancora oggi ringrazio enormemente), sono felice, entusiasta, fiera e appagata nel vedere cosa è uscito fuori.
Il Liceo Classico è una vera e propria istituzione, è fonte di una cultura senza limiti, roccia della nostra società, trampolino di lancio verso un futuro dedito ad una conoscenza vasta, importante, versatile e, senza ombra di dubbio, insuperabile.
Per tali motivi, era cosa buona e giusta erigere una struttura che potesse valorizzare tali fattori, una struttura in cui, mi auguro, che il sapere inondi ogni angolo, ogni corridoio e che si espanda anche al di fuori, fino a raggiungere le strade, i vicoli, le case e ,soprattutto, le menti di ciascuno di noi.
Concludo facendo i migliori auguri a quegli studenti che oggi hanno avuto la fortuna di toccare con mano questo traguardo e che possono vivere da oggi la realizzazione di un sogno. Abbiatene cura.
Ad Maiora, semper !
Da Una studentessa nostalgica. Alessia Pisarra