La conferenza stampa sulla fusione dei due Comuni di Corigliano – Rossano dello scorso 30 dicembre, con invito ai Consiglieri Regionali della Provincia di Cosenza, presso l’ex Delegazione Municipale di Rossano, che ha visto l’esclusiva partecipazione del Consigliere Regionale Domenico Bevacqua e del già Consigliere Giuseppe Graziano, si è palesata come un mero incontro strumentale, dettato dalla necessità di avere un palcoscenico per la prossima propaganda elettorale.
Nessuna tematica dal contenuto tecnico o di valenza giuridica o, semplicemente, di diritti e esigenze per i cittadini che andranno a “ fondersi”, è emerso dal discorso “elettorale” del Consigliere Bevacqua. Il Consigliere, quello in carica ed unico protagonista della scena Regionale limitata ai solo Consiglieri della Provincia di Cosenza, inizia con l’attacco al Presidente Oliverio. Cosa ne pensa Oliverio della fusione tra i due Comuni – dichiara Bevacqua – è un concetto che fa sorridere perché la volontà non è quella del Presidente Oliverio ma del Consiglio Regionale. Forse ha ragione Bevacqua sulla effettiva volontà del Consiglio Regionale ma dimentica, invero, che il Presidente Oliverio rappresenta la maggioranza e, probabilmente, in politica i numeri ancora a qualcosa servono. Ben acclama la volontà del Consiglio Regionale l’illustre Consigliere Regionale ma, invero, nei fatti, proclama una conferenza stampa a Rossano invitando “ solo i Consiglieri Regionali della Provincia di Cosenza”, forse pensa ad una volontà del Consiglio Regionale suddivisa in base alle Province 1 di appartenenza, ovvero, sul tema fusione ogni Consigliere può deliberare in base alla appartenenza provinciale. Le motivazioni urgenti che Bevacqua assurge necessarie per accelerare il processo di fusione partono dalla: “ necessità di creare una politica nuova con speranze; riportare a Rossano ciò che gli è stato tolto; scommettere sulla riuscita vitale della fusione; evitare il suicidio politico di arresto di questo processo”, queste le affermazioni di forte preoccupazione del Consigliere. L’accelerazione voluta da Bevacqua per la fusione delle due cittadine parte, dunque, dalla necessità di avere una nuova politica, nuovi rappresentanti, nuove speranze e non emergono, pur volendo considerare quale necessità primaria della fusione il “rinnovamento politico ”, i bisogni dei cittadini e i mezzi attraverso i quali garantire il processo di riorganizzazione dei servizi, delle funzioni e delle strutture. Un dato non veritiero quello fornito dal Consigliere sulla possibile “ nuova “ visione politica. I nuovi candidati alla Camera e al Senato che in questi giorni prospettano candidature sono gli stessi che da anni calcano le scene della politica. Probabilmente Bevacqua desiderava evidenziare con l’accelerazione della fusione, più che il possibile emergere di una “politica nuova” intesa come forza intellettuale nuova, una certa e maggiore forza rappresentativa degli stessi politici che andranno a rappresentare demograficamente un numero più elevato di cittadini. Questo urlo “ al lupo al lupo” del Consigliere Bevacqua e del pericolo che si sta correndo, a suo dire, a causa del Consigliere Regionale Orlandino Greco che cerca di arrestare il processo di fusione dei due Comuni, appare non solo come una favola ma anche come una scena goffamente ed esasperatamente teatrale di una “ opera” composta a commuovere lo spettatore/il cittadino considerato, ancora una volta, non sapiente e credulone. Il dotto e il sapiente, ergo i cittadini di Corigliano e Rossano, hanno certamente letto con attenzione le proposte e le criticità sollevate da Orlandino Greco in ordine al processo di fusione dei due Comuni. Tematiche che non parlano di arresto ma di avere la lungimiranza di farla bene questa fusione, di non avere l’impazienza della “gatta 2 frettolosa” ma di basarla su una progettualità che garantisca il buon andamento del procedimento nell’interesse esclusivo dei cittadini e non nella necessità di garantire una “ nuova forza politica” da far sedere alla Camera e al Senato. Le tematiche non sono quelle delle “ poltrone” di un vecchio sistema politico da garantire ai due Comuni. Le tematiche da affrontare e che vedranno coinvolti tutti i Consiglieri Regionali, compreso lo stesso Bevacqua, sono molteplice, non da ultimo, quello di garantire il buon andamento ( art. 97 Costituzione) e l’applicazione del TUEL. Il Predetto Testo Unico fissa “ al fine di favorire il processo di riorganizzazione dei servizi, delle funzioni e delle strutture, le regioni provvedono a disciplinare, con l’eventuale previsione nel proprio bilancio di un apposito fondo”. Sono queste le questioni che i Consiglieri Regionali dovranno occuparsi per garantire il decentramento dei servizi, una più funzionale gestione delle risorse pubbliche ed una efficacia delle prestazioni dei servizi da erogare a vantaggio delle due cittadine di Corigliano – Rossano. Sulla necessità di rispettare la volontà dei cittadini che si sono espressi a favore della fusione, ricordiamo a Bevacqua la dichiarazione pubblica del Prof. Stelio Mangiameli secondo cui il legiferare da parte della Regione l’eliminazione del quorum successivamente all’atto di impulso del Comune di Corigliano Calabro, non è da considerarsi legittimo, lecito e neppure garante della partecipazione dei cittadini. Mangiameli è fonte autorevole poiché docente ordinario di Diritto Costituzionale all’Università di Teramo. Per la volontà espressa dai cittadini, ricordiamo sempre al Consigliere Bevacqua che la cittadina di Corigliano Calabro ha visto una partecipazione al referendum del 32,97%, ovvero 12.507,00 votanti su 38.236 aventi diritto hanno deciso le sorti di una città. L’astensionismo è un fenomeno rilevante da affrontare per non dirigerci verso lo smantellamento della democrazia. Proprio per garantire i bisogni di tutti i cittadini, oltre che della volontà espressa da una partecipazione limitata, il procedimento di fusione va fatto bene, con progettualità anche delle risorse economiche di cui hanno diritto a ricevere le due comunità e non 3 può essere fatto come mera “ scommessa vitale” per come dichiarato dal Consigliere Bevacqua. Le “ scommesse” appartengono al gioco d’azzardo. “Il desiderio incontrollato di ottenere qualcosa senza dare nulla è l’istinto dello scommettitore che spinge verso l’insuccesso milioni di persone ( Napoleon Hill)” e non appartiene alla responsabilità politica che compete ad un Consiglio Regionale.
Graziella Algieri
Responsabile Regionale IDM Riforme Istituzionali – Autonomie Locali –