Negli ultimi nove mesi, la vicenda della commissione d’accesso al comune di Corigliano e il successivo decreto d’archiviazione del ministro degli interni, non ha avuto l’effetto di aprire un serio dibattito su un tema che, se fossimo in una città civile, sarebbe stato centrale: in una situazione del genere da che parte deve stare la classe dirigente e soprattutto come deve comportarsi?
Dico che il dibattito avrebbe avuto una sua centralità se fossimo una città civile non per sminuire l’azione amministrativa del sindaco e di ciò che di conseguenza ha certificato il governo, e cioè l’assoluta mancanza d’ogni irregolarità (non solo mafiosa) al municipio di Corigliano, ma per segnalare un piccolo dramma culturale con cui deve fare i conti da sempre il nostro territorio: LEGGI ARTICOLO COMPLETO