Dov’è la bianca colomba che volava nel limpido cielo? Lei vive nei nobili cuori degli “illuminati”.
Raminga, desolata, vaga la pace
nel suo mantello lacerato:
guerre, dissidi, ingiustizie
logorato è il suo animo.
Gentili propositi, forti ideali,
lo spirto suo divulga:
fratellanza, uguaglianza.
Dorme, sonnecchia
nella sua cecità
l’umana specie,
ignara o conscia
del suo triste avvenire.
L’arroganza, l’egoismo,
vestiti a festa,
seguiti dall’ignoranza,
allupati d’avidità,
pianificano l’infausta cultura:
aberrazione dell’uomo sull’uomo,
disamore per il prossimo,
ricchezza, potere.
La pace!
Sulle sponde dell’Acheronte
ferma il suo leggero passo,
volgendo con tristezza il lacrimoso
sguardo al lanoso nocchiere.
A bordo del legno greve,
schiavi, le ferrose catene,
attanagliano polsi e caviglie,
ceppi invisibili legano i cervelli.
Uomini inermi
remano al ritmo del tamburo.
Lentamente le tenebre abbuiscono
la legnosa barca nel paludoso mare,
trasportandoli nell’oscuro Ade.
Il cucciolo d’uomo,
figlio della benevola natura,
libero nasce.
Speranze, sogni…
Forse nella morte
troverà la pace,
in una terra senza tirannia.
11 settembre 2016
Luigi Visciglia