Siamo ritornati indietro di cinquant’anni. Siamo ritornati ai tempi in cui si moriva per le esalazioni di monossido di carbonio sprigionato dai cosiddetti “bracieri”, utilizzati per riscaldare le abitazioni nei brevi ma rigidi inverni coriglianesi. E, la cosa triste, è che lo si è fatto a discapito di bambini, di centinaia di bambini che, al mattino, lasciano le proprie calde case, dotate di impianti di riscaldamento moderni e funzionanti, per andare in fredde, gelide aule scolastiche, prive di qualsivoglia strumento di riscaldamento.
È infatti da diversi giorni ormai che alla Scuola Elementare “Ariosto” è interrotta l’erogazione del gas metano per il funzionamento delle caldaie preposte all’avviamento dei caloriferi dell’Istituto. In parole povere: niente “termosifoni”!
Bambini costretti a combattere il freddo di questi giorni indossando giacconi e sciarpe anche in aula, bambini che, con il naso gocciolante, all’uscita di scuola, si fiondano nelle calde auto dei genitori, riscaldandosi alle bocchette dell’aria condizionata.
E, a quanto pare, l’unico strumento che li potrà aiutare sarà proprio il “braciere”.
Si era parlato di una situazione temporanea, si era detto che in pochi giorni l’emergenza sarebbe rientrata, sono state anche sospese le lezioni per un paio di giorni, ma, ad oggi, non si sa ancora quando i bambini potranno riprende a studiare in condizioni ottimali.
Ciò detto, non è mia intenzione puntare il dito contro qualcuno, ne, tantomeno, cercare i responsabili di questa situazione (per questo, forse, se ne occuperanno gli organi preposti), chiedo solo che non venga negato né a mio figlio, né agli altri bambini che frequentano quella Scuola, il sacrosanto Diritto allo Studio (Diritto fondamentale ed inalienabile della persona, sancito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dell’ONU).
Mi piacerebbe che si facesse il possibile (ma che si facesse immediatamente) per riportare tutto alla normalità.
Grazie.
Post Scriptum
Adesso si parla di doppi turni con un’altra Scuola Elementare facente parte dello stesso Istituto Comprensivo (sì, sembra proprio di parlare di catene di supermercati dove, la marce esposta sugli scaffali, siano i nostri figli!), obbligando gli scolaretti ad andare a scuola dalle 14 alle 18 creando, a mio avviso, un forte disorientamento (mancanza di concentrazione) nei piccoli studenti.