Tutti a bordo, si parte!
Per cultura ed estrazione politica noi siamo abituati a fare le cosiddette analisi su quanto politicamente accaduto, gettiamo quindi uno sguardo su cosa sia successo ieri:
A Corigliano ha votato il 32,89 % degli aventi diritto,
Di questi il 61,36 % ha votato SI alla fusione,
Mentre il 38,64 ha votato No.
In termini assoluti, quindi su 38.236 aventi diritto al voto,
Hanno votato in tutto 12.575, di questi
7.674 hanno detto SI ( il 20,07 % degli aventi diritto)
4.833 hanno detto NO ( il 12,63 % degli aventi diritto).
Questo per gli amanti delle statistiche e dei numeri.
Per chi invece ha bisogno di realizzare più semplicisticamente il dato possiamo dire che su:
10 coriglianesi aventi diritto al voto:
2 hanno votato Si
1, 25 hanno votato No
Questo vuol dire che nella valutazione nell’esito del referendum consultivo il SI ha espresso un maggior numero di voti?
Certamente.
Questo vuol dire che la volontà della maggioranza dei coriglianesi è sicuramente quella di fondersi con Rossano?
Questa affermazione è meno certa dell’altra, tenendo conto che solo 2 coriglianesi su 10 hanno detto di volersi fondere con Rossano.
Quindi per chi ragiona in punto di diritto, forse qualche aspetto da valutare ed approfondire, magari per l’assenza di quorum o sotto il profilo del diritto amministrativo o addirittura costituzionale, potranno esserci ma questo si vedrà cammin facendo.
Oggi a me tocca affermare, per quanto mi riguarda che in questa fase, la partita che siamo stati costretti a giuocare è persa.
Potrei consolarmi affermando che il Centro Storico di Corigliano si è difeso esprimendo tutta la sua contrarietà con 1.054 No a fronte di 885 Si, e che quindi è rimasta veramente l’ultima enclave caparbiamente Coriglianese in un territorio che l’ha tradito, esprimendo altri aneliti di appartenenza.
Ma oggi è il primo giorno di un nuovo cammino, niente sarà come prima, ho detto e lo ribadisco, da stamattina un’altra macchina esterna al municipio di Corigliano si è messa in moto ed a parer mio e di chi con me ha condotto questa battaglia, nessuno di noi sa dove e come ci condurrà.
I fini per i quali questa macchina è stata messa in opera li conosciamo tutti, ce li hanno scritti e raccontati dappertutto fino ad ieri sera, sui cartelloni pubblicitari 6×3 che ancora forse stazionano nelle nostre strade, questo li sappiamo tutti come pure tutti sappiamo che la macchina manca del libretto di istruzioni che ancora non è stato scritto, tranne la frase che ha dominato in tutta questa campagna elettorale: “vedremo poi”, ed allora il poi comincia stamane, coraggio in moto si parte!