Gli ultimi eventi della campagna referendaria per la fusione hanno fatto passare in secondo piano, anche nell’abbondante produzione dei nostri scritti, la questione del “Partito del Sì” e della sua anomala influenza nella città e nel suo assetto istituzionale. Cominciamo dalla fine: se ben ricordate ci fu un momento in cui il consenso delle istituzioni verso il processo di fusione fu incerto, e ciò avvenne quando il sindaco di Corigliano e la sua maggioranza pensarono di ritirare la delibera d’adesione al comune unico,
forse perché avevano capito per tempo che quel processo, a differenza di com’era stato pensato, aveva preso una piega truffaldina e improvvisata. L’idea durò meno dello spazio di un mattino, ma bastò a suggerire qualche riflessione sugli strani personaggi, soprattutto di sponda rossanese, che cominciarono a muoversi e a esercitare, nell’ombra, forti pressioni su alcuni consiglieri di maggioranza, affinché cambiassero idea.