Un momento storico per la nostra città. Una data storica quella prossima del 22 ottobre. Chiamati a decidere SI o NO alla fusione con Rossano. Quelli del Sì dicono che insieme saremo più forti e diventeremo più ricchi. Ritornerà il Tribunale ( l’idea di fusione nasce a Rossano dalla perdita del Tribunale di Rossano), come se lo avessimo perso proprio per le piccole dimensioni e non per la inefficienza (è rimasto Castrovillari e Paola non di certo per le dimensioni della popolazione).
Ritorneranno i treni ( a sentire un “generale” anche le frecce rosse che non corrono neppure sul Tirreno). Arriverà l’aeroporto e cosa importa se in Calabria c’è un numero di utenti locali tale da poter mantenere uno solo ( inevitabilmente Lamezia), tanto che lo scalo capoluogo come Crotone è stato chiuso e quello di Reggio è da tempo sotto concreta minaccia di abbandono da parte di Alitalia.
Saremo la II o III città più grande della Calabria e sconfiggeremo Cosenza e il loro “malefico” potere politico. Queste le ragioni tecniche – giuridico – economiche e sociali del Si. Le ragioni del No sono state ben esposte dai nostri giovani con un articolo pubblicato sul blog a firma del Forum dei Giovani. In sintesi abbiamo 2 grandi società/città che vanno verso la fusione e, contrariamente, ad ogni principio economico – giuridico, non hanno verificato, preventivamente, con quello che si chiama studio di fattibilità, la convenienza o meno di questa unione.
Un preventivo studio di fattibilità, esempio di molte regioni del nord che hanno già affrontato la fusione ( prevista dal legislatore per i piccoli comuni), potrebbe farci meglio capire “ l’dea” di questa nuova città. Uno studio preventivo potrebbe farci capire come affrontare l’inevitabile perdita di gettito dovuta, immancabilmente, dalla trappola del blocco all’aumento dei tributi fissata dalla Legge bilancio 2017. Necessita, dopo l’unione, livellare le aliquote tra i due Comuni sul gradino più basso e come si farà per la rilevante perdita di gettito? Nulla è dato sapere, ovvero la risposta del sì: “ lo vediamo dopo”! Come il necessario e preventivo progetto industriale della città, del tutto inesistente. Come si vuole ridurre il peso burocratico? Come si vogliono migliorare i servizi pubblici? Come si vuole, in concreto, prospettare alla collettività e alle imprese lo sviluppo e l’occupazione? Nulla è dato sapere, anzi: “ lo vediamo dopo!”. Le regioni del nord che hanno inserito nelle fusioni un necessario e preventivo studio di fattibilità per accertare, in concreto, gli effettivi vantaggi e le tematiche economiche – socio – culturali, a questo punto, o sono dei perfezionisti esagerati, mentre noi più lungimiranti, oppure molto più responsabili della Regione Calabria e dei nostri due valenti Comuni, mentre noi – visto il territorio – degli azzeccagarbugli .
Dagli ultimi comunicati stampa anche il sindaco di Cosenza e quello di Rende si dichiarano “ interessati” alla fusione con “ l’avvio del progetto alla luce di uno studio di fattibilità curato dai Segretari comunali garantendo il coinvolgimento dei cittadini in un percorso fortemente democratico” ( comunicato stampa del 20 maggio 2017) . Anche questi due sindaci o sono troppo pignoli e poco lungimiranti o sono semplicemente responsabili e cercano di garantire il successo economico, sociale e culturale della fusione con un percorso anche di coinvolgimento democratico dei cittadini.
Comprensibile e condivisibile la necessità del cambiamento, stante l’attuale degrado del nostro territorio. Ma il cambiamento non è dato da una fusione pasticciata, senza regole e senza alcuno studio preventivo. Non saranno i numeri a renderci forti e ricchi. Non sarà l’ampliamento del territorio a renderci più ricchi ( l’Europa insegna!). Piccoli Comuni, esempio Pieve Ligure, sono tra i più ricchi di Italia con meno di 3 mila abitanti.
La tematica resta sempre e sola la “ RAPPRESENTANZA POLITICA!”. Diciamolo con coraggio: questo nostro territorio ha avuto rappresentati politici incapaci che hanno, letteralmente, fallito nel loro compito.
Quegli stessi rappresentanti (come dei consiglieri anziani/medici che immaginavo in pensione a giocare a bocce), “antichi” e inadeguati che ora, si RICICLANO, e girano per le strade, per i negozi, a chiedere l’ANNESSSIONE come panacea di tutti i mali causati dai LORO STESSI FALLIMENTI!
“ I cambiamenti si fanno nelle cabine elettorali” e non con questa frettolosa fusione senza regole, senza studi e con gli stessi politici e “generali” che hanno votato i cosentini ( basta vedere le ultime due grandi nomine di Rossano – Cosenza ) ed ora col “cavallo” della fusione cercano di espugnare Troia, ergo Corigliano.
Da ultimo, non meno importante: l’identità culturale, le nostre tradizioni, il nostro patrono San Francesco ( di Paola non di Assise per come ha scritto un avvocato di Rossano confondendo i due!).
Quelli pro – fusione etichettano con campanilistici e conservatori chiunque, minimamente, accenna alla tematica socio – culturale e alla importanza nel riconoscersi in una comunità per averne avuto la stessa origine, le stesse tradizioni, la stessa devozione per il patrono. Ebbene, datemi pure della campanilista conservatrice ma questa conFusione mi ha fatto riscoprire l’amore per la mia terra, come identità culturale, come valore per le tradizioni, come amore per il mio patrono, San Francesco. Non sarà la Curia di Rossano, per come ha scritto sempre un avvocato di Rossano, a decidere tra i due Santi – Nilo o Francesco – chi diventerà il nuovo patrono della nuova città. In questa conFusione e attacco col cavallo di Troia, ho ritrovato ed ho incontrato una comunità che il mio frettoloso vivere quotidiano non mi aveva fatto incontrare sino ad oggi. Scoperto giovani capaci e con grandi contenuti, come il Forum dei Giovani, ma anche donne determinate e combattive che non desiderano farsi ACCORPARE semplicemente ma desiderano essere protagonisti di un cambiamento che deve partire dal senso di appartenenza e dai valori legati anche alle tradizioni.
Mi sono chiesta in questi giorni: ma vuoi vedere che alla fine dovrò ringraziare quelli del Sì per questa mia scoperta ? ma vuoi vedere che dovrò “mandare i pasticcini” ai promotori delle 100 ( cento?) associazioni per questo grande ritrovamento della mia comunità? Chiudo rivolgendomi alle donne della mia città, da sempre il faro della famiglia: avete mai fatto la spesa senza preventivamente fare l’elenco di ciò che serve e, soprattutto, senza avere preventivamente fatto i conti nel portafoglio della vostra famiglia ? Credo proprio di NO!
Graziella Algieri