La crisi economica, al netto di una ripresa dell’economia ancora troppo lenta, continua a farsi sentire. I dati più preoccupanti riguardano la disoccupazione, soprattutto quella giovanile, che fa segnare numeri allarmanti. Ed è in questo contesto che sempre più persone, magari senza un contratto lavorativo, si trovino a dover fronteggiare una spesa improvvisa senza averne le possibilità.
In questo caso è necessario richiedere un prestito in banca o un finanziamento. Ma come fare se non si ha un contratto di lavoro? Ottenere un prestito pur non avendo una busta paga è possibile, ma servono garanzie alternative. Parliamo comunque di importi bassi, fino ad un massimo di 5mila euro, proprio perchè le banche non sono disposte ad esporsi troppo nei confronti di chi non ha uno stipendio regolare.
Il finanziamento senza contratto di lavoro
I finanziamenti senza contratti di lavoro sono pensati soprattutto per determinate categorie di soggetti. Le casalinghe, i disoccupati, gli studenti, i lavoratori irregolari, i giovani imprenditori, i lavoratori autonomi, i lavoratori dipendenti con busta paga già impegnata, cioè che hanno già uno o più finanziamenti in corso, per cui il pagamento una parte dello stipendio è giù utilizzata. Se l’interessato al prestito intende ottenere un finanziamento deve fare in modo di rassicurare la banca circa le proprie capacità di restituire i soldi. In pratica, come specifica il sito ipiccoliprestiti, dovrà dare garanzie al posto della busta paga mancante.
I prestiti con garante
Il garante è una persona che si impegna ufficialmente a pagare le rate del prestito se colui al quale è stato concesso non è più in grado di farlo. Ad esempio un padre che si impegna per il giovane figlio. Chiaramente si deve trattare di un soggetto che sia affidabile dal punto di vista della solvibilità. Non deve essere un cattivo pagatore, magari già segnalato al Crif.
I prestiti cambializzati
Di solito si ricorre a questa soluzione se non si hanno garanzie alternative. In sostanza, con il prestito cambializzato ci si impegna a pagare le rate per mezzo di cambiali. Significa che, se non si paga anche una sola rata, la banca può pignorare i beni del cliente per un valore pari a quello delle rata non pagata. E lo può fare subito, senza dover aspettare di avere una sentenza di condanna o un decreto ingiuntivo di pagamento. A dir la verità si tratta di una soluzione poco usata dagli istituti di credito, in quanto pignorare i beni in caso di insolvenza è costoso e richiede molto tempo. A questo si aggiunge il fatto che questa tipologia di prestiti presentano un tasso di interesse piuttosto alto.
L’ipoteca sulla casa
Con l’ipoteca sulla casa la banca procede nello stesso modo in cui farebbe se dovesse concedere un mutuo: iscrive ipoteca sulla casa. Anche in questo caso, non sempre le banche sono disposte a procedere in tal senso per i piccoli prestiti, dato che – essendo il valore del finanziamento molto inferiore rispetto a quello dell’immobile – l’ipoteca sarebbe parziale e a fronte del mancato pagamento delle rate sarebbe molto difficile recuperare i soldi.