Non poteva che essere quella chiesa che insieme a pochi ma testardi, temerari, volontari cittadini dello Scalo, sul finire degli anni sessanta inizi anni settanta, aveva contributo a realizzare. Ha trasformare un casolare diroccato dell’ex Ovs, dove qualcuno rinchiudeva animali di ogni sorta, in un luogo di culto. Stiamo parlando della Chiesa Maria Santissima Immacolata di Corigliano Scalo, la chiesa dove questa mattina la città ha voluto rendere l’estremo omaggio a mons. Flaminio Ruffo,
il parroco che per 54 anni ha “pascolato” le anime della Stazione e che martedì mattina ha reso l’anima a Dio. Idealmente in quella chiesa questa mattina c’erano tutti coloro che volevano dire semplicemente grazie ad un uomo, ad un pastore, ad un padre che tanto ha dato in termini di slancio morale, spirituale e sociale. 91 anni di vita vissuti intensamente e mons. Ruffo fino all’ultimo istanza della sua esistenza terrena ha voluto servire il Signore, infatti martedì mattina, come faceva d’altronde tutte le mattine aveva celebrato messa nella chiesa “piccolina”, della Madonna delle Grazie, la stessa chiesa che lo accolse la prima volta che venne qui a Corigliano il 23 novembre del 1962. Tantissima gente che tra le lacrime, il ricordo e l’affetto verso l’uomo e il parroco, non hanno voluto mancare per l’ultimo saluto. Il rito funebre è stato presieduto dall’arcivescovo Giuseppe Satriano. Concelebranti l’arcivescovo Metropolita di Cosenza-Bisignano Francesco Nolè, il vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea Luigi Renzo, il clero diocesano, sacerdoti provenienti da altre diocesi (circa cinquanta) e una rappresentanza dei Padri Ardorini con il Generale Salvatore Cimino. Nell’omelia, mons. Satriano, dopo aver definito “una ferita la perdita di un sacerdote”, si è intrattenuto sull’importanza della vocazione al sacerdozio che “non è la scelta di una professione o di una carriera, ma un servizio di donazione. Don Flaminio – ha aggiunto Satriano – ha cercato di vivere tutto questo con la generosità del suo cuore. Egli, nelle varie fasi della sua vita, si è impegnato per il territorio, per le vocazioni”.Introducendo la celebrazione, mons. Satriano così si è espresso riguardo alla chiesa dell’Immacolata: “costruita da don Flaminio pietra su pietra, cuore su cuore”. “Arrivederci. – ha concluso il pastore della chiesa rossanese – Ti vengano incontro i poveri che hai aiutato, i miseri che hai consolato. Continua il tuo ministero orante dinanzi al trono dell’Altissimo”. Numerosa la partecipazione dei fedeli provenienti da tutte le parrocchie della città, che hanno voluto stringersi attorno a don Flaminio. Per la Città di Corigliano era presente il vice sindaco Francesco Paolo Oranges.