Oramai è palese, senza i mezzi di comunicazione schierati (per forza, per appartenenza politica, per amicizia ecc ecc) di questa fusione non ne parlerebbe nessuno. Basta dare uno sguardo alle cronache per accorgersi di un fatto incontrovertibile: a parte i soliti nomi, di sta fusione non frega nulla a nessuno. Perché chi ha buon senso capisce che si tratta di un investimento solo e soltanto a vantaggio di pochi.
Qualche giorno fa siamo arrivati al punto comico più alto: un turbinio di comunicati inutili e autocelebrativi in cui i soliti personaggi in cerca d’autore, quei pochi legati a questa fuffa, hanno intasato alcuni media locali (che poi sono gli unici che gli danno corda). Il punto nodale è proprio questo: questa fusione è un interesse di pochi (i nomi sono sempre gli stessi, basta andare a leggere tutti i comunicati sulla vicenda per capirlo), quattro amici al bar che stanno cercando di imporre l’affare ai molti, che invece hanno ben compreso l’inutilità della faccenda. Un piccolo assaggio è questa roba chiamata Miss Fusione, in cui già sono coinvolte intere famiglie nella gestione quasi in un aperitivo di quello che sarà il futuro. Perché alla fine serve solo a pochi, sta cosa. Perché non è vero che aumentando la popolazione aumenti il peso politico (Rossano ha perso il tribunale a discapito di Castrovillari e Paola), o che sguazzeremo nei fondi (come non siamo stati capaci di intercettarli fino ad oggi non lo saremo neanche dopo), non è vero che ci rivitalizzeremo (gli uffici saranno spostati dai centri storici causando la desertificazione totale), non è vero questo processo favorirà una nuova classe dirigente (si fortificheranno gli apparati, piuttosto, basti vedere le facce di chi partecipa agli incontri quali sono e da dove provengono). Una cosa è vera: nuove assunzioni nei comuni (e basta osservare il caso Soget per capire quali siano gli interessi dietro alla fusione) e nuovo indebitamento in mano a chi di questi due mezzi ha fatto uso abbondante anche senza fusione. Questa è la fusione, un giro di affari che servirà a pochi. E questi pochi hanno trascinato a viva forza 80mila persone in un referendum che senza quorum è una trappola: i vassalli andranno a votare, e in pochissimi decideranno le sorti di tutti. Quindi il fronte del No alzi la voce, si compatti e inizi la sua campagna per bloccare questa speculazione.
Saluti
Rossaniensis