Antoniotti chiarisce: Confermiamo e rafforziamo l’obiettivo della Città unica
ROSSANO – La richiesta alla presidente del Consiglio comunale Rosellina Madeo di convocazione del civico consesso, condivisa con gli altri gruppi consiliari di minoranza, è dettata dalla comune esigenza di confermare e rafforzare l’obiettivo della fusione tra i Comuni di Corigliano e Rossano e di affermare, sic et simpliciter, i concetti chiari, ineludibili ed incontrovertibili riportati nelle delibere d’impulso delle Assemblee delle due Città e ribaditi nella proposta di Legge regionale Graziano.
Non ci sono, punti o zone d’ombra da chiarire. Né l’esigenza tantomeno il motivo per cambiare le carte in tavola a questo punto dell’iter. C’è, invece, la necessità di avviare, sin d’ora, la fase costituente – ed è per questo che abbiamo chiesto la presenza anche del Sindaco Geraci – così da arrivare istituzionalmente pronti agli appuntamenti post referendari, nel caso di un’auspicata vittoria del Sì.
È quanto afferma Giuseppe Antoniotti, capo del gruppo consiliare “Rossano Prima di Tutto”, che appena due anni fa, a capo dell’Amministrazione rossanese, ha condiviso con la maggioranza assoluta del Consiglio, la “delibera d’impulso” che insieme con quella approvata, un anno dopo, dal Consiglio comunale di Corigliano, ha dato avvio al processo di fusione.
Le tensioni di questi giorni – aggiunge Antoniotti – alimentate anche dalla deliberazione del Consiglio comunale di Corigliano, richiedono di riportare nel corretto binario del dialogo le posizioni in campo. Di qui la necessità che la politica cittadina e dunque la sua massima espressione democratica che è il Consiglio comunale ritorni ad esercitare il suo ruolo e da “assemblea costituente” si apra all’elaborazione, insieme con il Consiglio comunale di Corigliano, di una “delibera di indirizzo”, nell’ambito della proposta di legge regionale dell’On. Giuseppe Graziano. Un’azione, questa, che ritengo necessaria, non per mettere in discussione tutto quanto finora costruito, sul cui iter e intensioni credo non possano esserci ripensamenti di sorta, considerato che il processo verso la fusione è stato elaborato secondo legge e – aggiunge – con una propedeutica programmazione che fonda le radici nella primordiale Area urbana Corigliano-Rossano, bensì per iniziare a porre le basi di quella che sarà la nuova Città di Corigliano-Rossano. E quindi, che possa governare la fusione tra i due Comuni e favorire la massima partecipazione al referendum consultivo del 22 ottobre prossimo. Dispiace – aggiunge Antoniotti – che il sindaco di Corigliano, l’amico Giuseppe Geraci, abbia mal interpretato i contenuti della richiesta di convocazione del Consiglio comunale. Non abbiamo “da vederci chiaro” su nulla. Men che meno – ribadisce – abbiamo la necessità di rivedere i criteri della fusione. Che è e deve essere di esclusiva prerogativa di Corigliano e Rossano, quale appunto nuova città della Sibaritide. Continuiamo a rimanere convinti del fatto che questa sia l’unica via d’uscita dalla depressione economica e di servizi in cui sia Rossano che Corigliano sono piombate nell’ultimo decennio. La fusione, ora, – conclude Antoniotti – è l’unico strumento per uscire dalle sabbie mobili di un futuro senza prospettive, che ritengo sia molto più pericoloso di ogni quisquilia o obiezione che si possano sollevare nel solco del burocratese, o peggio, del politichese posto a freno del processo di unificazione delle due Città.