Forse quella “buca killer”. Però forse no. Sì, perché più di qualcuno tra gl’investigatori è sicuro che no, quella buca non c’entrerebbe affatto con la tragica morte di Federico Feraco, 14 anni appena. La buca – da ieri sera – è comunque sottoposta a sequestro. Già, perché essa è un’evidente insidia per automobilisti, motociclisti, ciclisti e pedoni, e potenzialmente “killer”. Federico, poco prima delle 17 di ieri è stato ritrovato esanime da un’automobilista in transito a una certa distanza da quella buca nel pieno centro di Via Nazionale della centralissima e popolosa frazione dello Scalo, a Corigliano Calabro.
Il tam tam social-mediatico delle prime ore ha puntato ferocemente il dito indice contro un’immaginaria, fantomatica “auto pirata”. Poi l’ha girato e rigirato, ancor più bestialmente, contro il Municipio. Che è colpevole d’una forma patologica – divenuta oramai fisiologica – di sciatteria nella manutenzione stradale ed urbana in genere. Ma che forse, per una volta e per sua fortuna, non ha responsabilità civili o addirittura penali sulla terribile disgrazia che ha causato la morte dell’adolescente.