Città: – Centro abitato di dimensioni demografiche non correttamente definibili a priori, comunque non troppo modeste, sede di attività economiche in assoluta prevalenza extra-agricole e soprattutto terziarie, e pertanto in grado di fornire servizi alla propria popolazione e a quella di un ambito più o meno vasto che ne costituisce il bacino d’utenza (o area d’influenza).
La c. è uno degli elementi umani dello spazio geografico: in particolare un elemento insediativo e un elemento economico; è, o può essere, anche un elemento politico (perché sempre vi si concentrano almeno alcune attività di governo, da quelle locali a quelle nazionali o internazionali), e, ancora, un elemento culturale, sia in quanto luogo elettivo della produzione di cultura sia in quanto sede di beni culturali accumulatisi nel tempo. Da tale molteplicità di funzioni si evince l’importanza della c. e si comprende come essa risulti uno degli elementi-guida dell’organizzazione dello
Questa è la definizione che l’enciclopedia Treccani dà della città.
Tra tutti i tratti costituenti il numero di abitanti ( demografia) ne è uno e nemmeno sostanziale per definizione, mentre seguono:
– Attività economiche in prevalenza extra agricole e sopratutto terziarie
– fornitura di servizi anche al bacino d’utenza
– elemento insediativo
– elemento economico
– elemento politico
– elemento culturale
– sede di beni culturali
Quindi una città non è e non potrà mai nascere quale somma di abitanti e di territori.
La città è la SEDIMENTAZIONE nel tempo di tutta una serie di attività umane che sul quel territorio, per ragioni complesse ed irripetibili, nell’arco della sua storia, e quindi nel tempo hanno dato luogo ad un organismo di residenzialità umana frutto di interessi, economie, attività, relazioni, culture e potere che miscelate tra loro hanno generato in quel luogo e solo in quel luogo, quel soggetto irripetibile che noi chiamiamo città.
Quanta superficiale improvvisazione pensare che unendo burocraticamente in una fusione per legge si dia luogo ad una città!
È come pensare che un blocco di statuario, marmo di carrara dello stesso volume e peso identico alla Pietà di Michelangelo ne abbia lo stesso valore!
Mario Gallina
(per ora ancora cittadino di Corigliano, nella speranza di continuare ad esserlo)