Dopo aver avuto modo di confrontare il cartellone relativo agli eventi estivi del comune di Corigliano, peraltro presentato in pompa magna a metà luglio, quando nella maggior parte delle località turistiche degne di questo nome sì è già in altissima stagione, con quello della vicina Rossano, mi chiedo come mai ci sia ancora gente che pensa alla fusione come ad una iattura per Corigliano.
Vista la levatura culturale, non adatta ad una certa platea di turisti, dei vari eventi, compreso le varie sagre di cullurielli, cocomero melanzane ecc. ecc. io penso che ciò è voluto di proposito, proprio per evidenziare e mantenere le nostre ben note tradizioni agricole che sicuramente faranno invidia a tutte quelle località meta di tutte quelle masse di pecoroni che si ostinano a buttare i loro soldi in posti come le varie riviere romagnole, coste smeralde, spiagge viareggine, costiere amalfitane ecc.. Cosa ne dobbiamo fare noi di noti personaggi dello spettacolo che attirerebbero turisti da ogni parte dello stivale come accade ad esempio a Gallipoli, meta di migliaia di giovani disposti a pagare 450 € per un posto letto da condividere con topi e sporcizie varie. Si è vero lasciano pure qualche euro, però vuoi mettere tutta la caciara che si verrebbe a creare. Noi invece ci teniamo ben stretto la nostra cara alba jazz, le nostre care commedie con il buon Totonno, E vai col liscio. A questo punto però mi sorge un dubbio, non è che forse trascuriamo il vero motivo di queste estati agricol-paesane definibili quasi da terzo mondo? Non è che tutto ciò sia voluto di proposito dalle nostre istituzioni per far sentire forse a proprio agio le migliaia di “profughi” che ormai hanno scelto i nostri lidi come meta dei loro viaggi della disperazione, anche se poi vista la realtà molti di loro preferiscono fuggire a gambe levate. E comunque anche loro contribuiscono a rimpinguare le tasche di alcuni benemeriti concittadini, anime pie votate all’accoglienza. Anche se poi bisogna ammetterlo, buttali via 37 € al giorno per ogni profugo.