Sono una mamma delusa e amareggiata!
I miei figli gemelli hanno frequentato la stessa classe in un noto Istituto di Corigliano molto apprezzato dalle nuove generazioni con buone aspettative culturali ed educative. L’esordio nella scuola “dei grandi” è stato positivo e soddisfacente: i primi anni di permanenza nella scuola sono scivolati via con naturalezza seppur con tutte le noie che l’età adolescenziale si porta dietro; i ragazzi erano contenti e la scuola ha svolto egregiamente il suo compito di agenzia educativa e formativa.
Tutti felici e contenti della strada intrapresa.
L’evento che rompe questo equilibrio, e ci travolge inaspettatamente, si verifica a metà del quarto anno a causa di un “banale” scambio di opinione con una docente della stessa scuola, cosa che spesso accade in tante scuole di ogni ordine e grado.
Da allora iniziano ripetuti episodi di vessazione verso i miei figli, ma io invito i ragazzi alla calma, non può essere vero che un’ educatrice possa agire deliberatamente per istigare, provocare reazioni e conseguentemente punire gli atteggiamenti irrispettosi …anche io sono una docente, con venti anni di esperienza, e penso che nessuno si alzi la mattina con l’intento di creare situazioni di conflitto e attaccare intenzionalmente gli alunni.
Mio malgrado assisto con incredulità senza prestare troppa attenzione al grido di sofferenza che mi giunge.
La prima tagliola arriva inesorabile quando alla fine del 4^ anno uno dei miei due figli viene “ rimandato a settembre”, ma fin qui sembrerebbe tutto normale, se non fosse che lo stesso aveva la media del 7 e l’unica insufficienza ( voto 5,3), proprio con la docente con cui avevo discusso!
Il CONSIGLIO DI CLASSE comunque TACE e NON PROTESTA!
Ho iniziato a percepire un accanimento verso di me e i miei figli ma il tutto contrastava col mio rifiuto di credere che una cosa del genere potesse accadere deliberatamente, dettato anche dalla mia deontologia professionale.
Ne ho parlato con la Dirigente ma mi ha convinto della mancanza di fondamento dei miei sospetti.
Mio figlio era moralmente a terra, demotivato, sempre buttato su un letto e io iniziavo ad andare in ansia….i ragazzi sono fragili e minare l’autostima così è veramente crudele, ma abbiamo affrontato una lunga estate calda e a fine agosto ci siamo presentati a recuperare il debito pensando, erroneamente, che la vendetta si fosse placata.
Nel corso dell’ultimo anno per lui ci sono stati diversi richiami per insufficienze accumulate, ma oramai il danno era fatto, l’autostima distrutta e la voglia di studiare azzerata!
Per fortuna l’altro figlio non aveva grossi problemi, raggiungeva una dignitosa media del 7, pur sforzandosi al minimo sindacale!
Ho deliberatamente evitato la saccente professoressa per non creare situazioni di conflitto anche se gli episodi persecutori si sono verificati come uno stillicidio continuo e inesorabile.
Finalmente giungono gli esami…..è FINITA!!!!! ????
E invece NO!
Da precisare che la professoressa che “AMA” tanto i miei figli, per una FORTUNATA COINCIDENZA è membro interno della commissione esaminatrice agli ESAMI DI STATO!
Ed ecco che giunge il colpo di coda non previsto …. Ma stavolta la vittima è il gemello “BRAVO” con la piena sufficienza e mai “rimandato”.
Conclude il percorso scolastico con 17 crediti ( media del 7), alle prove scritte ne accumula 32
(media 6 ½) , ma all’orale giunge il punto di rottura …. SOLO 11 crediti (corrispondente ad una votazione di 3 ½ !!!!).
Chiedo, indago, mi faccio mille domande: CHE COSA SARA’ MAI SUCCESSO? SCENA MUTA? HA OFFESO LA COMMISSIONE? SI È ESPRESSO CON PAROLE POCO CONSONE? HA DATO IN ESCANDESCENZA? È STATO ARROGANTE? SI È ALZATO E SE N’È ANDATO?
Certo deve essere stato un qualcosa di eclatante per subire una punizione così esemplare senza nessun attenuante del caso ( alla faccia degli spot NO PANIC del Ministero!) ma non trovo le risposte.
Tutti i compagni che hanno assistito all’esame mi hanno confermato che mio figlio, nonostante fosse stato messo più volte a disagio, ha risposto, seppur non in modo brillante, a buona parte delle domande, anche se durante il colloquio, in alcuni momenti, si è confuso a causa dell’ansia e dello stress.
Cosa certa è che nessuno ha fatto niente per favorire un clima sereno e disteso, tuttavia non si è verificata nessuna azione tanto compromettente da giustificare una votazione in negativo di simile gravità.
Mi viene riferito che una commissaria esterna, alla fine del colloquio, lo invita firmare dicendogli: “ Metti la firma e vai pure, tanto tutti sappiamo già la fine che farai!”.
Allora mi domando … era tutto già pianificato? Come si può agire in maniera deliberatamente distruttiva nei confronti di un ragazzo? È giusto minarne l’autostima e farlo sentire un incapace? Si prende in considerazione l’impatto emotivo che può travolgere e stravolgere la mente di un ragazzino?
Queste esperienze sono pietre e le ferite che provocano sono indelebili.
Guardando la valutazione complessiva della classe si riscontra in modo palese LA DISPARITÀ DI TRATTAMENTO con gli altri candidati, dove emerge in modo inequivocabile la stridente e illogica contraddizione tra studenti, che pur partendo da un livello inferiore o pari a mio figlio, durante l’esame hanno MIRACOLOSAMENTE recuperato il gap riportando votazioni quasi di eccellenza, solo per lui non è stato applicato lo stesso trattamento, anzi rito per direttissima e senza sconti di pena!
In un primo momento, incredula della situazione, ho SPERATO in un errore materiale di ricopiatura, come si è verificato per altri alunni nella trascrizione ufficiale della votazione corretta al rialzo.
Dopo numerose insistenze ho chiesto ed ottenuto di conferire con la commissione per capire che cosa sia potuto accadere.
I colloquio è stato ulteriormente mortificante e deludente, poche e infondate le motivazioni addotte, tanti i silenzi imbarazzanti e le risposte NON DATE che amplificano l’amarezza e la delusione.
Amarezza e delusione che non sono solo sentimenti di una madre, ma soprattutto di un giovane ragazzo che, fiducioso nell’ ISTITUZIONE SCUOLA, ha sempre cercato di sforzarsi al meglio e adesso si ritrova ferito da chi doveva tutelarlo e dargli la speranza del domani.
Una SCUOLA, a mio avviso, interamente COLPEVOLE, che invece di promuovere un senso di sicurezza e fiducia nei SUOI RAGAZZI si trincera dietro atteggiamenti che avallano e giustificano le INGIUSTIZIE.
Non credo che chi di dovere possa dormire sonni tranquilli con una coscienza senza macchie e senza peccato!