La fusione tra il comune di Corigliano Calabro e Rossano ha offerto a qualcuno l’occasione per dire qualcosa o per mettere alla berlina fatti e persone. Costoro fanno anche analisi e senza conoscerlo esprimono giudizi sul Comitato delle 100 Associazioni e su coloro che l’hanno costituita e che oggi lo rappresentano, approfittando di questo palcoscenico per avere il momento di visibilità e di esternare pseudo-cultura giuridica-amministrativa.
Ne ho sentito tante di “castronate” che mi hanno indotto a scegliere il silenzio. Non si può rispondere a tutti, non si possono fare precisazioni quotidiane, sono troppi coloro che alzano impropriamente la voce.
Perché rompo il silenzio ora? Perché non se ne può più di leggere interventi sulla fusione con l’obiettivo di colpire questo o quel personaggio inviso, per prendere alla berlina chi sta loro poco simpatico; il processo e l’iter per arrivare alla fusione dei due comuni contermini, Corigliano Calabro e Rossano, è una cosa seria e non può essere utilizzata per tirare “colpi bassi” a chi ci sta antipatico.
Sono del parere che ogni cittadino deve adoperarsi per migliorare la qualità della vita del posto dove vive; posso affermare con orgoglio che ho dedicato parte del tempo della mia vita all’impegno sociale per migliorare le sorti di questo territorio vasto della sibaritide. Non sono stato un primo attore, non sono stato in prima fila per apparire, chi mi conosce lo sa bene, ho scelto di sostenere le diverse battaglie (vedi aereoporto, vedi istituzione provincia sibaritide, ecc, ecc. ) stando in trincea ma in modo poco rumoroso, dando il mio contributo in modo umile ed il più possibile efficace.
La storia ha confermato che le idee per le quali ci siamo battuti erano buone, ma la volontà di chi ha detenuto e detiene il potere decisionale è contraria a che questo territorio progredisca, si renda autonomo e libero di autogovernarsi.
A parere di chi tira le fila, questo territorio non poteva e non doveva, non deve, essere autonomo ma deve continuare ad essere “vassallo” della politica che conta e che è concentrata nella città di Cosenza, città che sta tremando al pensiero che Corigliano Calabro e Rossano possano fondersi in un unico grande Comune, che avrà le dimensioni demografiche e politiche necessarie per non farsi più relegare in sottordine. Non è un caso che Cosenza vuole ora fondersi con la vicina Rende, in modo da continuare a tenere la “supremazia” sul resto del territorio di cui ne decide le sorti.
Ma non mi dilungo su questo aspetto anche se c’è molto da dire.
Ritorno alle motivazioni per le quali ho deciso di rompere il silenzio, anche perché nella qualità di componente del Comitato delle 100 Associazioni e facente parte del “coordinamento”, mi sento offeso e non sopporto vedere deriso il lavoro di questi quattro anni che abbiamo svolto con impegno civico e con spirito da volontariato.
Ho letto quanto scritto da tale Giuseppe Benvenuto, che si qualifica “scrittore”, il quale vuole individuare la paternità del “referendum” sulla fusione dei due comuni. Chi è costui che fa affermazioni fantasiose e/o ipotesi non supportate dai fatti ?
Evidentemente è qualcuno che non conosce la storia del territorio ed il lavoro svolto dal Comitato delle Associazioni.
Io sono tra coloro che circa quattro anni addietro hanno contribuito a fare nascere il Comitato di cui l’avv. Amerigo Minnicelli, su indicazione dei cittadini e delle associazioni aderenti, ne è stato e ne è il coordinatore che si è assunto l’onere di renderne pubblico l’obiettivo che è quello di fondere i due comuni contermini. Su questa idea il coordinatore avv. Minnicelli ha lavorato. Non ha “imbarcato” nessuno come con troppa faciloneria afferma Benvenuto ma sono state le associazioni che lo hanno incaricato di portare avanti l’idea della fusione.
Non chiacchiere da bar ma idee utili per dire “basta” a chi da lontano decide per noi, a chi si arroga il diritto di sottrarci uffici e servizi.
L’accelerazione del processo di fusione non arriva improvvisa, ma è dovuta ad un costante e continuo lavoro di cittadini che in silenzio, senza rivendicare meriti, hanno lavorato e lavorano con il sostegno delle Associazioni che hanno avuto ed hanno il merito di sostenere il processo di fusione, ritenendolo utile e necessario per invertire le sorti del nostro territorio e di questa area.
Al referendum non si è arrivati all’improvviso o per volontà dello “Spirito Santo”.
Se lo scrittore Giuseppe Benvenuto avesse seguito e/o partecipato ad una delle periodiche e innumerevoli riunioni del Comitato, aperte a chiunque volesse parteciparvi, convocato di volta in volta dal coordinatore Minnicelli:
– avrebbe preso conoscenza e cognizione delle discussioni e proposte che ciascuno ha avuto modo di esprimere. Il Comitato ha predisposto la “petizione” –sottoscritta dalle associazioni e da singoli cittadini- che in seguito è stata presentata ai sindaci di Corigliano Calabro e Rossano, i quali hanno recepito le premesse in essa riportate nonché le analisi della situazione di fatto dalla quale è scaturita la necessità di arrivare alla fusione. Sono venute quindi le delibere dei consigli comunali di Rossano ed in seguito quella del comune di Corigliano con le quali hanno fatta propria l’idea della fusione prospettata dal Comitato. Tali deliberazioni sono state inviate alla Regione Calabria perché ne prendesse atto ed iniziasse l’iter procedurale previsto dalla legge.
– avrebbe saputo che ne è seguita una proposta di legge che l’on. Giuseppe Graziano, recependo la volontà delle due amministrazioni, ha presentato alla Regione Calabria, dando così impulso maggiore al processo di fusione che il territorio aveva richiesto.
– avrebbe saputo che il presidente della I^ Commissione Affari Regionali, on. Franco Sergio, dando atto all’avvio dell’iter previsto dalla normativa vigente, ha provveduto a fissare le audizioni alle quali sono stati convocati ed hanno partecipato il Comitato delle 100 Associazioni, il sindaco di Rossano ed il sindaco di Corigliano Calabro, i quali in quella sede hanno confermato nella sostanza le deliberazioni adottate dai rispettivi consigli comunali con le quali avevano approvato l’idea della fusione dei loro comuni;
– avrebbe preso conoscenza che il Consiglio della Regione Calabria ad unanimità ha approvato le risultanze della I^ Commissione Affari Regionali demandando al Presidente della Regione l’onere e l’onore di fissare la data del Referendum, con il quale i cittadini delle due città hanno la possibilità di esprimere anche loro come la pensano e se vogliono che i due comuni si “fondono” in un comune unico più grande e inevitabilmente più forte dal punto di vista politico e istituzionale..
Dopo anni di lavoro per arrivare a questa fase procedurale, Benvenuto si permette di affermare: “niente lasciava intendere ad accelerazione così improvvisa”.
Ma in quale mondo vive tale signor “scrittore” ?
Dopo che è stata fissata la data del referendum, sono nati e continuano a nascere i Comitati spontanei per il “SI” che dovranno convincere coloro che sono per il “NO” ad accettare la fusione.
Solo oggi Benvenuto prende atto che i cittadini hanno cominciato a discutere in modo visivo. Oggi si parla del referendum sulla fusione per le strade ed anche nei bar, in qualsiasi posto o locale, affinchè tutti prendano coscienza e conoscenza di che cosa si tratta. Tutto ciò fa parte di un cammino procedurale nel quale democraticamente si inserisce il cittadino, che ne diventa protagonista per la decisione finale che deve esprimere con il suo voto attraverso il referendum.
Quanto sarcasmo, quanta ironia dalla penna di chi ignora tutto questo.
E’ vero esimio “scrittore”, il nostro coordinatore Minnicelli se ne intende di Comitati, è stato indicato a tale compito per la sua esperienza personale e professionale, a lui va il mio grazie di semplice cittadino ed il grazie delle Associazioni (oggi oltre 160). Quasi sicuramente lo scrittore Benvenuto non avrebbe potuto portare avanti il lavoro di questa grande idea della fusione perché scarso della cultura dell’associazionismo e forse non idoneo ad avere e tenere relazioni sociali ed istituzionali. Non so in base a quale criterio, Benvenuto parla della palma della regia quando tira in ballo persona che ricopre l’unica carica di rilievo istituzionale (ho capito che si riferiva all’on. Giuseppe Graziano dalla risposta che il parlamentare regionale ha dato allo “scrittore”).
Non entro nel merito delle loro dispute personali, voglio solo approfittare per ringraziare a titolo personale a nome del Comitato delle 100 Associazioni l’on. Graziano, perché la sua proposta di legge ha accelerato l’iter del processo di fusione.
A me, al Comitato, ai cittadini che vedono lontano e sognano un futuro diverso, interessa che si arrivi alla fusione. Per la prima volta sta andando avanti una idea partita dai cittadini e non dalla politica, per la prima volta si sta concretizzando una discussione libera e democratica alla quale ognuno è libero di partecipare, purchè lo faccia convinto e con onestà intellettuale.
E’ da persone poco intelligenti entrare a gamba tesa su un argomento delicato e importante per le sorti del futuro del nostro territorio; non si può scherzare, non si può fare ironia su niente e su nessuno.
F.to Enrico Iemboli
Componente Coordinamento
Comitato 100 Associazioni