La domanda è: il Comune di Corigliano Calabro intrattiene rapporti economico-contrattuali con imprese in odore di malaffare (leggasi mafia, camorra, ‘ndrangheta et similia)? La risposta è: sì.
E ciò persino a dispetto dell’attuale vigenza in carica della Commissione d’accesso agli atti amministrativi prodotti dall’ente, nominata ed inviata dal prefetto di Cosenza Gianfranco Tomao lo scorso 7 marzo, e che, entro il 7 agosto prossimo, dovrà appurare la già supposta esistenza di perversi meccanismi d’infiltrazione, ingerenza e condizionamento nell’attività amministrativa dello stesso Comune da parte d’organizzazioni criminali. Vediamo.