Ho sempre cercato di fare ragionamenti, quando si tratta di fusione si, fusione no che portassero un contributo al ragionamento ad entrambi i punti di vista, sforzandomi, per quanto possibile, di addurre argomenti oggettivi che aiutassero tutti a fare la scelta migliore i nostri paesi, mi scuso: città,tenendo lontano posizioni viscerali, preconcette e di tifoseria, così come tenterò anche ora di fare.
Domande:
1) lo Stato italiano ha promulgato leggi che sollecitano la “fusione di comuni” sotto la spinta di ottenere una maggiore o una minore spesa?
ovvero esplicito: lo Stato Italiano che taglia le spese per la sanità dei suoi cittadini e non gli paga nemmeno più le mammografie o l’esame per il colesterolo, si dispone con questa legge a spendere più soldi pro capite per ogni cittadino o vuole spendere di meno, nel momento in cui permette la fusione di più comuni?
2) i servizi comuni per la cittadinanza, al fine di un maggior risparmio, tendono ad essere accentrati o decentrati?
3) i servizi alla cittadinanza, al fine avere una migliore efficienza o come si dice da qualche tempo ” di prossimità al cittadino”, sono quelli più accentrati o quelli più diffusi sul territorio?
4) Se otterremo la fusione, i servizi saranno più accentrati o diffusi?
5) Quindi la fusione fa il gioco o no dello Stato taccagno ed avido che toglie servizi al cittadino?
Poniamoci queste, che sono alcune semplici domande, alle quali ogni singolo cittadino Coriglianese o Rossanese che sia, può sulla base delle sue conoscenze e delle sue esperienze di vita sociale, DARE DELLE RISPOSTE personali, senza farsi influenzare da concetti difficili e da qui maturare un suo personale punto di vista, prefigurando quindi cosa potranno diventare i nostri comuni sotto il profilo dei servizi al cittadino.
Questi sono solo alcuni degli aspetti del sociale che verranno modificati e mortificati se non riflettiamo attentamente cosa ci aspetta all’indomani del referendum.
Mario Gallina