Sono circa le 10 di un mattino di inizio giugno e nella Casa Comunale, il Sindaco Geraci, con passo svelto si dirige verso la stanza dell’assessore Stellato. Entra e chiude la porta alle sue spalle, con marcata discrezione. E’, questa una scena che si ripete ormai da mesi. All’interno, l’assessore con la camicia abbottonata fino al collo lo accoglie con aria grave, di chi sa che qualcosa di grosso sta per succede. Tra i due solo un cenno muto e rispettoso di saluto col capo, nulla più.
Il computer è accesso:” ….chiamiamo..?”. L’altro ripropone il cenno con il capo e manda giù la saliva. Si apre il collegamento da Cosenza su Skype e compare il volto terreo del professore. Ci siamo: che l’ennesima riunione in videoconferenza del Supremo Consiglio Etereo per il Boicottaggio della Fusione abbia inizio. Dall’altro lato del monitor, il professore è spazientito, mentre i due tamburellano nervosamente le dita sulla scrivania. Il teorico dell’antifusione osserva con occhi severi. Ogni tipo di strategia per boicottare il diritto di voto dei coriglianesi naufraga ormai da mesi. Questi collegamenti sono ormai diventati un Golgota per il Sindaco: ogni volta a dover giustificare il fallimento delle istruzioni ricevute e puntualmente fallite. Era già successo che Skype diventasse un terreno difficile, ma in questa riunione o le meningi partoriscono la soluzione finale oppure l’odiato SI’, quello del complotto pluto-giudaico-rossanesmassonico ( ..popopopò…) potrebbe prendere il largo. E questo, il prof., ricevuta dal Sindaco della Città la delega piena alla politica del sabotaggio non potrebbe mai tollerarlo. E anche Geraci, con l’onestà che lo distingue, iinizia a temere gli effetti fallimentari di aver esordito nella sua carriera politica con “Mani Pulite per la Città” e di averla voluta finire con “Laviamoci le Mani della Città”.
A dire il vero, la linea di Skype, negli scorsi mesi aveva vissuto momenti analoghi, ma nessuna di questi con il tono ultimativo. Ad esempio, era successo quando, con voce rauca e ferma, all’indomani del via libera della Regione al referendum Corigliano- Rossano, si era stabilito: “ facit ammuina!” e da lì: proposta di fusione con Cassano, Villapiana, alto Jonio e tanto di caffè dal Sindaco Papasso. Ma, a sorpresa, l’effetto dell’idea del Supremo Consiglio Etereo passò in sordina inspiegabilmente. Qualche settimana più tardi, con tono trionfale l’ordine perentorio fu:” Chiediamogli di vedere i conti. Che i nostri non glieli mostriamo perché sono perfettissimi…per i prossimi trent’anni”. Nella stanza piena di sole di primavera scoppiò fragoroso l’applauso e i cenni di approvazione con la testa non si contenevano più; ma…dichiarazione pubblica e….silenzio tombale. Come è possibile?? Proprio strana ‘sta Corigliano: refrattaria a qualsiasi strategia- per quanto altissima, di redenzione. Le ire del professore – a ragione- si fecero sentire anche quando redarguì il Sindaco, riferendosi ai consiglieri di maggioranza: “ ma come, questi li abbiamo fatto votare Sì alla delibera d’impulso e mò che fanno: vogliono continuare a votare Sì alla fusione? Anche a distanza di anno? Ma non hanno capito che scherzavamo? Non vorrai dirmi che ci sono consiglieri che ragionano con la propria testa, Giusè?” E lì, in effetti il Sindaco capì che era la situazione era divenuta davvero grave e che anche l’illuminato prof., era stato informato che la maggioranza della maggioranza avrebbe con coerenza (ebbene Sì, esiste anche a Corigliano!) sostenuto l’iter della Fusione. L’assessore Stellato si passò il dito tra il collo sudato e la camicia e Skype, come un messaggero infuriato dell’Olimpo, s’interruppe bruscamente.
E si arrivò alla mattina di cui in apertura. Preceduta da giorni gravi: Comitati per il SI’ nati come funghi su tutto il territorio della città. Il No che fatica a trovare motivazioni profonde e condivise. Pure intere schiere di grillini, vista la confusione regnante nel Movimento, si schierano con il Sì. Finanche Schiavonea diventata Capitale della Fusione. Ma la cosa più sconvolgente è stata scoprire che in ogni bar, in ogni luogo di lavoro, sotto gli ombrelloni si sia innescato un meccanismo straordinario e irreversibile: Corigliano discute. Di sé e del proprio futuro..Impensabile! Mentre Giuseppe Geraci entra in quella stanza, forse per l’ultima volta, sperando in una soluzione finale del Lothar, nello stesso piano del Comune, in fondo al corridoio, qualcuno (sicuramente una spia con il colbacco venuta dal Cino..) canticchia, perfido, “CuCù la maggioranza non c’è più..”
Triste, solitario y Final. Con questo spirito il Sindaco di Corigliano muove i suoi passi verso l’ultimo collegamento Skype dei primi di giugno. Il professore: “ Ho studiato il caso a fondo: siamo proprio nei guai. Ma figlioli, una via d’uscita c’è. Ma è una via complicatissima “. A quel punto, gridò con tutto se stesso, come Abatantuono in Eccezzziunale Veramente. “arrubbaaaamn ‘u palluuuuuun!!”. E’ il momento in cui la Resistenza tocca il suo punto più alto. I due nella stanza impallidiscono. La riunione si scioglie. Ognuno perso nel suo silenzio pensieroso. Adrenalina a mille e poi sottozero.
Passano alcuni giorni e il furto del pallone inizia a materializzarsi. E quindi, incredibile ma vero, l’Ing. Gilberto Capano presenta ricorso (..il furto d’amore sarà punito, disse, dall’Ordine Costituito…) al Tar avverso la Regione Calabria per gravi lesioni del diritto perpetrati nell’iter del processo di Fusione. Ora, amici miei, ditemi se da uno come Capano, già strapagatissimo dirigente di Settore dei LL.PP del Comune di Corigliano, dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura, della Protezione Civile Regionale, alacre studioso estensore di progettazioni intercomunali (PISU) e ciclo rifiuti all’epoca delle Giunte Straface/Filareto, non vi sareste aspettato un illuminato e futuribile megaprogetto di conurbazione tra le due città, con soluzioni di avanguardia e idee innovative? Chi se non lui, con quel popò di curriculum costruito sul nostro territorio? Invece te lo ritrovi al Tar, Crociato del Diritto, Templare della Costituzione, Paladino del Codicillo! Alla salute! (però a ripensandoci, in fondo siamo o non siamo la città di Costantino Mortati?). Assieme a lui, oltre a non meglio generalizzati (perché?!) altri cittadini, firmatario anche tale Caravetta, consigliere comunale: politicamente, il nulla. Uno dei ciambellani dell’afonia geraciana di questi 4 anni. Anche il Caravetta difende con vigore, in punta di diritto la sua città, lamentando lo scempio costituzionale del referendum. In verità, poi, scrive, da altre parti:” perché fare una fusione ad occhi chiusi?”. Qualcuno spiegasse che di solito, un consigliere comunale studia i processi per aprire gli occhi alla cittadinanza e non il contrario. E si avverta lo stesso che ha votato Sì alla delibera d’impulso del 2016. Mediti, Caravetta. Altrimenti si dimetta e quando andrà via, ricordi di spegnere la luce.
A questo punto, sorge una ulteriore considerazione: se il ricorso Capano-Caravetta+altri dovesse essere notificato anche al Comune di Corigliano, cosa farebbe il duo Magno-Geraci? In condizioni normali, avendo il Consiglio Comunale regolarmente deliberato, si dovrebbero costituire assieme agli altri Enti coinvolti, contro il ricorso Capano-Caravetta. Ma lo faranno? Si metteranno di traverso al furto del pallone? Stiamo in attesa…
Vorrei che fosse chiaro che la vera partita è questa: non è importante che vinca il Sì o il NO, ad ottobre. E’ importante che la nostra Città discuta del suo futuro, lo studi, si confronti ( e perché no?), si divida, poi voti e il giorno dopo, come ogni luogo civile sa fare, tutti insieme si lavori, chiunque abbia vinto, per la (le) nostra (nostre) città. Quindi, la battaglia per votare ad ottobre è anche la partita di chi- lealmente-voterà NO. A loro chiedo comunanza e lotta solidale, per il Bene di Corigliano. E mi aspetto che il muro contro questo ricorso lo innalzino, fin da subito quei consiglieri comunali che con coerenza, hanno dall’inizio detto No alla Fusione.
Noi vogliamo votare! Scegliere!
E se ve la sentite, Geraci, Capano, Caravetta e compagnia cantante, invece di ricorrere a mezzucci, apritevi un Comitato del No e andate casa per casa con lealtà a motivarlo…
In questa bellissima e folle Corigliano, dove se uno scrive un libro, si firma scrittore, non abbiamo più futuro da regalare a nessuno. E nemmeno altri palloni da farci rubare. E se qualcuno vuole che le cose restino per sempre così, alzi la mano e dica di NO.
Di persona, per favore. Non su Skype!