Ho sempre desiderato scriverti per manifestare la mia gioia nell’aver colto, in età matura, il vero significato della nostra amicizia fortificatasi con il passare degli anni. Oggi mi tocca farlo con un nodo al cuore, pur certo che da lassù continuerai a farmi vivere, con la garbata filosofia di un vero uomo del sud, gioie ed amarezze quotidiane.
E’ difficile raccontare ,a chi non ne fosse ancora a conoscenza, la figura del commendatore Giorgio Aversente innamorato della sua terra e della sua gente. Un amore che mi ha contagiato per la purezza dei sentimenti e per il linguaggio semplice ed efficace.
Per questo devo ringraziarti per aver conosciuto ed apprezzato il tuo animo buono e socievole verso gli altri, devo ringraziarti per la energia e determinazione con cui cui eri solito affrontare tutti e tutto, devo ringraziarti per la gentilezza e la disponibilità che hai sempre manifestato anche nei confronti di chi ha approfittato della tua bontà, devo ringraziarti per aver conosciuto la storia della tua vita fatta di sacrifici e rinunce. Da allora ho capito di aver conosciuto un amico vero…
Ai tanti vorrei ricordare alcuni dei tanti aneddoti che hanno accompagnato la nostra ventennale amicizia: dal rito del bicchiere di vino, un simbolo di genuina freschezza aperto a tutti per scambiare un augurio, una felicità duratura, alla cena del giovedì in un locale rustico della tua campagna per apprezzare la genuinità dei prodotti.
E come non dimenticare le vicissitudini della tua esperienza politica.
Un uomo anni luce lontano dalle logiche partitiche, ma vicino a reali bisogni della gente. Un’ esperienza straordinaria dove ho conosciuto la grande versatilità imprenditoriale di Giorgio Aversente. Emozioni forti che sfuggono ai ritmi quotidiani ma rimangono irrimediabilmente legati alla figura di un uomo che a Corigliano avrebbe meritato più credito.
L’ultimo saluto caro Commendatore voglio commentarlo con la tua telefonata settimanale che puntualmente si apriva:
“Direttore mi hai abbandonato”. No Commendatore non l’ho mai fatto e non lo farò mai perchè Corigliano non deve dimenticare chi ha difeso strenuamente la sua terra e ha contribuito a farla crescere economicamente piuttosto che adagiarsi in un letargo più che comodo. Grazie Commendatore.
Antonio Mazzicone
direttore di TELE A1