Lo studio della musica fin da piccoli per stimolare le potenzialità cognitive dei ragazzi.
“Bisognerebbe prima insegnare la musica, l’ascolto e la conoscenza di questamateria sono essenziali ed indispensabili alla comprensione del resto.Bisognerebbe portare i ragazzi ad ascoltare la musica. Lasciare che lo stupore si impossessi di loro. Questa, secondo me, è la vera magia. Non costringerli a cantare e ballare solo per il piacere della zia di turno…”.
Sono alcune delle dichiarazioni rilasciate nel corso di una intervista per OggiScuola.it dall’artista emusicista Ezio Bossio che ha scritto un libro che ha proprio come oggetto il rapporto tra i bambini e la musica. Presso gli Istituti Comprensivi “Erodoto” e“Leonetti”, diretti dalla dirigente Susanna Capalbo, la musica fa parte già delle attività scolastiche dalla prima infanzia proprio perché se ne riconosce il grande valore e l’importanza nello sviluppo cognitivo dei ragazzi. Da quest’anno, inoltre,presso la scuola media “Erodoto” il Miur ha autorizzato l’indirizzo musicale. I ragazzi iscritti alla prima media potranno così studiare strumenti musicali come il violino, violoncello, flauto e clarinetto. Si tratta di un meritato successo per una scuola che ha creduto da sempre nella musica. Il cervello, alla nascita, ha già grandissime potenzialità: il suo sviluppo dipende da come lo stimoliamo e da cosa ci mettiamo dentro. Questo vale particolarmente nella prima infanzia, ma poi anche durante tutto il periodo in cui la formazione nervosa continua a maturare,per tutta l’adolescenza. Tra gli innumerevoli stimoli che possono essere attivati nell’età della crescita e dello sviluppo la musica ha un ruolo fondamentale.Secondo uno studio della North Western University di Chicago, infatti, le persone con un’esperienza musicale precoce mostrano risposte molto più chiare e definite di chi invece non ha avuto alcuna esperienza. In pratica la musica ha stimolato il cervello nella fase di maturazione. I ragazzi che studiano la musica e gli strumenti musicali, imparano ad ascoltare la musica con la sua complessità il che richiede memoria, percezione uditiva, capacità motorie, immaginazione. Si tratta di una delle attività più adatte a sviluppare le potenzialità cerebrali.
Corigliano Calabro