Qualche buontempone, una volta, sosteneva che la civiltà di un popolo si misurasse da come tratta i propri cessi (pubblici). Qualcun altro, invece, con tono più serioso, da come tratta le proprie donne e i propri bambini. Io, che di solito di donne, cessi e bambini ne ho fin sopra i capelli, ritengo che la civiltà debba andare a braccetto col rispetto degli ospedali e di chi li frequenta.
Per cui, non ho nessun dubbio a sostenere che il popolo rossanese per come tratta il proprio ospedale sia lontanissimo dall’essere un popolo civile, quindi non il miglior candidato per affrontare, con i coriglianesi, nei mesi a venire, un percorso di fusione.
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