Nella qualità di cittadino e di componente del Comitato delle 100 Associazioni ho sempre affermato che ognuno è libero di esprimere la propria posizione ed opinione sulla fusione dei comuni di Corigliano Calabro e Rossano, purchè non lo si faccia con faziosità ed omettendo la verità su alcune cose serie al fine di deviarne la conoscenza e la verità.Che il consigliere comunale di Corigliano Francesco Sapia si sia dimesso dalla presidenza della commissione fusione è un suo diritto,
non entro nel merito delle motivazioni che appartengono esclusivamente al suo giudizio, quello che moralmente (e politicamente) non è accettabile è quando Sapia afferma che il Referendum emesso dal presidente della Giunta Regionale è stato adottato fuori dai termini previsti dalla legge regionale (cita la n. 13/1983), per cui è illegittimo.
Nella fretta di esternare il suo punto di vista prima favorevole ed oggi contrario alla fusione, il consigliere comunale non ha avuto tempo e modo di aggiornarsi sulla normativa che regola l’intero l’iter, perché altrimenti avrebbe appreso e saputo che la Regione Calabria ha approvato la legge n. 10 del 6 aprile 2017, con la quale ha stabilito e fissato in 90 giorni i termini di emanazione del decreto di indizione Referendum. La proposta di legge n. 182 di iniziativa del consigliere on.le Giuseppe Graziano è stata approvata il 27 gennaio 2017 acquisendo validità dal giorno della pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione, il Decreto del Presidente della Regione on. Mario Oliverio con il quale è stato indetto il referendum consultivo è stato adottato il 26 aprile 2017. Come si vede, il tutto è stato fatto entro i 90 giorni previsto dalla normativa vigente.
Ho ritenuto di fare tale precisazione, affinchè nessuno pensi che per la fretta di arrivare al referendum e poi alla fusione dei due comuni, non si rispettino le leggi vigenti e si salti qualche passaggio dell’iter procedurale.
Il Comitato, le Associazioni, i cittadini che aderiscono e collaborano a favore del Referendum, hanno la consapevolezza che non è facile cambiare il corso delle cose né lo si può fare non tenendo conto delle diverse sensibilità e della storia passata. Ma siamo fiduciosi, e partendo da tale convinzione stiamo volontariamente lavorando affinchè la storia ed il futuro ci sorrida, non solo per il raggiungimento dell’obiettivo, ma anche per lo sforzo che si sta facendo per capire le ragioni degli altri e riuscire a convincerli che non si può rinunciare alla speranza che il cambiamento possa fare spirare un vento diverso e favorevole a questo sfortunato territorio.
F.to Enrico Iemboli
Componente Comitato 100 Associazioni