Se la sinistra locale, quella salottiera, vendicativa, intollerante, ha un modello politico innovativo, una visione per Corigliano, un nuovo modello di vita, una alternativa seria alla destra, lo proponga al popolo prima delle prossime amministrative. Il movimento Centro Storico trova che in linea di principio i problemi sollevati nel comunicato ultimo a firma del PD, Circolo di Corigliano Scalo, sono legittimi, prima però bisogna fare delle modeste considerazioni politiche: perché aspettare quattro anni per enunciare tali problemi?
E poi si fa presto a dare il marchio di città mafiosa, speriamo che non lo si fa per nascondersi dietro l’alibi della peculiarità del nostro sistema economico – sociale con il pretesto di racimolare consensi o non affrontare con decisione quello che invece è un problema di tutti, ma essenzialmente un problema politico – sociologico che impedisce la riorganizzazione, la modernizzazione della macchina comunale a livello organizzativo, legale ed amministrativo. Ci dispiace dirlo, in molte occasioni, realtà discutibili sul piano della morale, hanno viaggiato e viaggiano parallelamente a politici poco inclini al rispetto delle istituzioni e dell’elettorato stesso, vuoi anche per colpa di una macchina comunale fin troppo politicizzata, permeabile alle illegalità e dunque da rivisitare, da vaccinare e probabilmente da blindare. Per arginare questa ignominia, è necessario però la convinta partecipazione bipartisan tra tutte le forze politiche, sia quelle all’interno dei singoli partiti e coloro i quali fanno esperienza giornalmente nei movimenti, nelle associazioni ecc. ecc. Per quanto riguarda, la cosiddetta questione morale, crediamo che nessuna parte politica abbia la primogenitura ad ergersi a paladino, nessuno è immune da colpe, né tanto meno può fare la voce grossa, accusando la parte politica avversa, la verità è che tutta la galassia politica, di centro, di sinistra e di destra poggiano le loro azioni politiche su questa cancrena tutta coriglianese, tutta italiana, chi più chi meno, tutti hanno le loro colpe, nessuna esclusa. Altro problema: l’evasione dei tributi: Non è possibile che ogni volta che emergono difficoltà di bilancio, o l’avvicinarsi di elezioni, si “scopre” che a Corigliano si evadono le tasse. Tutti i partiti, a parole, oggi sembrano concordare sulla necessità di ridurre, di combattere questo fenomeno. Il problema, che i partiti, la politica non affronta la questione perché ciò fa perdere voti, così si legittima l’evasione tout court. Il problema dell’evasione, così come quello del definitivo risanamento della finanza pubblica non è altro che un aspetto della necessaria modernizzazione a livello pratico del comune e dell’esigenza di una riorganizzazione del sistema. Altro tema sottovalutato: la lotta all’abusivismo e l’aumento delle tasse locali, colpa di disservizi e di un governo nazionale che ha tagliato i finanziamenti agli enti locali e di una regione Calabria sprecona, dai vitalizi d’oro, clientelare e dalle promesse non mantenute, una fra tutte l’Ospedale Unico. Altro problema: La gestione degli immobili comunali di cui la politica, i partiti, non hanno mai dimostrato interesse ad affrontarlo. Come vengono gestiti! In consiglio comunale mai un accenno, una discussione sull’argomento, il patrimonio immobiliare, di proprietà “sulla carta” del comune e dati in gestione a privati, a cooperative, ad associazioni o enti di culto, quanto frutta alle casse comunali? La politica, finge di non sapere nulla o meglio tace per i soliti motivi di interessi politici. E che dire della odiosa tassa di depurazione che tanti concittadini non serviti da questo servizio sono costretti a pagare nonostante la miriade di sentenze avverse a questa ignobile illegalità, per non parlare del degrado del centro storico e di un suo possibile rilancio, nessuno ne parla, nessuno ha un propria ricetta, la politica tutta, al contrario, preferisce volgere lo sguardo al consenso elettorale, a costruire alleanze ibride, come lo è lo stesso Partito democratico, impegnato a costruire alleanze tra forze politiche finora in contrapposizione, come pure i tentativi di ricostruire alleanze di sinistra, mai andati in porto e che tante vittime hanno fatto a livello politico: tre nomi fra tutti: iI prof. Giovanni Leonino, il prof. A. De Rosis ed infine il dott. Giovanni Torchiaro. Il voto cambia le facce ovunque tranne a Corigliano, sempre le stesse facce, segno della forte tenuta delle reti clientelari. Per quanto riguarda l’attuale sindaco Geraci, il suo potere incontrastato nei suoi tre mandati alla guida di Corigliano, fa impallidire persino i due fratelli, Vincenzo e Gaetano Fino, che ebbero la guida del governo cittadino nel periodo che va dal 1900 al 1943 e che caratterizzarono l’epoca liberale prima e il periodo fascista poi. E’ lecito chiedergli Signor sindaco se in questa vicenda (insediamento della commissione antimafia) il comune è parte lesa? Rassicuri la città! Lei, signor sindaco se è ancora valido il principio che non poteva non sapere, dovrebbe informare per quanto gli è concesso, quanto meno la città dell’iter amministrativo e legale di tutte quelle società dove il comune risulta essere il maggior azionista, sono soldi pubblici e il cittadino, ha il pieno diritto di sapere come vengono spesi. Faccia conto che tutto questo glielo stia chiedendo il nostro Santo Patrono, dove lei stesso pochi giorni, davanti ad una popolazione entusiasta, gli consegnò le chiave della città, si spera, una città, onesta, laboriosa, solidale e prosperosa.
Per il movimento centro storico: Luzzi Giorgio.