Non vorrei essere frainteso ma sulla Festa qualcosa di più dovremmo finanche dirla. Parto dal presupposto che, personalmente, vivo un rapporto di intensa fede e spiritualità con il MIO Amato San Francesco. Proprio questo mi ha portato ad essere un Suo chierichetto da oltre cinque lustri e mezzo. Amo il Santo come nessun’altra cosa e, nel tramite verso il Signore, Lui è il riferimento quotidiano della mia preghiera…come lo è per molti, ma molti Coriglianesi.
Ed ecco allora che per noi Coriglianesi la FESTA “iri vinticinghj” è un qualcosa che va oltre l’esteriorità perché essa incarna l’Amore verso il “grande vecchio” che ha fatto ed ancora fa parlare di SE tutte le pietre de nostro paese. Ecco perché, nel richiamare gli ultimi festeggiamenti qualcosa occorrerebbe dirla ma senza nessuna polemica ma per cercare di “migliorarci” nel tempo visto che, rispetto al tempo passato la festa non è più la stessa.Partiamo dalla raccolta delle Offerte. Qualcuno dovrebbe spiegarci dove sta la blasfemia nel fare l’offerta ad una Commissione composta da persone per bene? Dove sta lo scandalo nel fare la raccolta anche al passaggio del Santo?Come pure la Processione. Inviterei il Vescovo a dare meno ascolto a qualche “privitjellj” di qualche sperduto paesino della pre-sila, per cercare invece di interpretare come la pietà popolare, quindi anche una semplice ma storica processione, possa veicolare un messaggio “visivo” in grade di dare continuità ad un messaggio di fede “costruito”, nel tempo, nella preparazione alla stessa Festa.Che motivo ha avuto non portare il Santo a Falcone, nel Fosso Bianchi, alle case popolari e via discorrendo? Che giustificazione verso l’assenza del Santo all’Ariella o all’Acquedotto? Che motivo non portare il Santo a far visita alle Chiese della Sua Corigliano?Io sono dell’avviso, me forse mi sbaglio, che perdere il “contatto” con alcuni eventi storici per la nostra comunità, significa perdere la nostra stessa identità. Giusto tramandare oralmente la fede del popolo Coriglianese verso il Santo Taumaturgo, quindi della sua presenza al Romitorio e per le vie dell’allora nostra città; ma è anche giusto che tale ricordo possa continuare a perpetrarsi attraverso un arricchimento della stessa storia della Processione e non una inutile rimodulazione adducendo le più insulse ed insignificanti scuse. Io credo di non sbagliarmi se dico che San Francesco attirerebbe sempre le stesse folle, se non di più, anche senza festeggiamenti civili tanto è l’Amore che la Città ha verso il “Viecchj”. Però fa male averLo visto scorrazzare per lo Scalo senza nessuna processione, senza nessuno che gli pregasse al passaggio.Per me la Festa del Santo è sempre BELLISSIMA. Ed ogni hanno è più bella dell’anno precedente ma sarebbe un errore grave, molto grave, non dare alla storia il suo giusto riconoscimento valorizzando al meglio e migliorandoci su quelle che sono state secolari tradizioni verso San Brancischj. Che si ritorni al vecchio tragitto della Processione. Che si ritorni alla calorosa e generosa accoglienza di San Francesco all’Ariella e nella meravigliosa cornice dell’Acquedotto. Che si ritorni ad una migliore organizzazione nella processione allo Scalo. Che si ritorni a quelle grandi manifestazione di Amore verso il Santo che solo i “marinerj” sanno riconoscerLi.Ringrazio doverosamente i Minimi anche se, è me ne scuso, da loro mi sarei aspettato di più nel “rivendicare”, anche di fronte al Vescovo (che certamente “non morde”), le ragioni di una secolare tradizione che, purtroppo si è così tanto “ristriminzjta” che il percorso della Processione di San Francesco da Via Roma si è “consumato” in 11 minuti (da Piazza del Popolo a Via Ospezio”.Così non va…..non se lo merita il Santo e, se permettete, anche noi Coriglianesi che, nel santo, riponiamo attese e speranze e la nostra stessa Vita.Ebbiva ru viecckjjjjjj
Francesco Paolo