Antonio, ha una trentina d’anni, è impiegato in una ditta di autotrasporti ed è in fila, dopo aver perso una mezza giornata di lavoro (che non gli sarà neanche retribuita), davanti alla porta di un ufficio del Distretto sanitario di Corigliano, quello dove si sceglie o si revoca il medico o il pediatra di famiglia. Solo che dietro quella porta, ad attenderlo, non c’è nessuno.
Antonio aspetta e pensa alla solita pausa caffè, cui i dipendenti pubblici ci hanno ormai abituato, con sprezzo del ridicolo e del dovere. Passano venti minuti, forse mezz’ora, ma quella porta ancora non si apre. Antonio comincia a preoccuparsi, a spazientirsi, così bussa, ripetutamente, ma nessuno risponde.
LEGGI ARTICOLO COMPLETO