Miei cari concittadine e concittadini, allorquando un’Amministrazione comunale è chiamata a decidere cambiamenti radicali del vivere sociale è necessario che la stessa faccia largo ricorso alla più generale partecipazione nell’assumere le decisioni relative. La fusione con altri Comuni rappresenta uno di questi, forse quello più importante per significato e risultato. Sono tante le poste in gioco, così come è alto il rischio di sbagliare. Proprio per questo motivo, ancorché intempestivamente, mi rivolgo a Voi perché, tutti insieme, possiamo decidere del nostro futuro e di quello dei nostri figli e nipoti.
Lo so, molti mi eccepiranno il non averlo fatto anzitempo, magari prima di avere assunto in Consiglio comunale, nei primi di febbraio del 2016, la ben nota delibera di impulso. Un’occasione, quella, affrontata – devo riconoscerlo – senza i dovuti approfondimenti, ma soprattutto senza avere elaborato alcuno studio di fattibilità che desse ragione sociale all’evento.
Fondere più Comuni è cosa seria. Da essa derivano, infatti, trasformazioni radicali e cambiamenti epocali nonché preoccupazioni collettive, del tipo la perdita di sovranità territoriale, e burocra- tiche, nell’ottica di modificare le proprie competenze.
Ho ritenuto, pertanto, avviare una fase di comunicazione interattiva nei confronti del target cosiddetto sensibile. Quest’ultimo rappresentato:
a) dal personale dell’Ente, interessato a valutare ogni utile elemento di collaborazione con quello operante nel Comune di Rossano nel riprogrammare l’organizzazione unitaria, ma anche con quello di Cassano all’Ionio, quando sarà completato l’ iter procedurale;
b) dalla cittadinanza tutta, che deve essere informata su tutti i risvolti per esprimere il voto referendario il più consapevolmente possibile. Un modo, questo, per generare una sfera pubblica di discussione partecipata, nella quale fare emergere e risolvere le perplessità e i timori eventualmente sollevati da chicchessia, soprattutto dai giovani nei confronti dei quali la fusione dovrà offrire quelle soluzioni sino ad oggi non rese possibili da Comuni distinti.
Le trasformazioni e i cambiamenti che deriveranno dalla fusione sono tanti e di diverso spessore. Da una parte, grazie alle agevolazioni statali che assicurano per 10 anni un contributo straordinario del 50% dei trasferimenti goduti nel 2010, ci saranno maggiori entrate destinate ad ottimizzare il funzionamento della macchina municipale e, conseguentemente, non destinabili a coprire falle nei bilanci propri ovvero altrui.
Dall’altra, si registreranno profondi mutamenti nell’attuale modo di essere Città ausonica, incidenti sulle nostre abitudini quotidiane e sui nostri tradizionali riferimenti. Le maggiori resistenze saranno quelle di accettare di vivere nell’insieme unitario anche le particolarità dell’altro, senza alcuna negativa competizione, del tipo i due centri storici da apprezzare entrambi, le peculiarità collettive che distinguono ma che mettono insieme distinte culture, le diverse chiese e i tanti monumenti, lo stesso mare prescindendo dai lidi abituali, i tanti ritrovi e i diversi riferimenti sportivi e così via.
A fronte di tutto questo potrà esserci una Città più grande, più segnatamente incidente nel raffronto istituzionale, più importante nello svolgimento dei ruoli necessari alla crescita e allo sviluppo, più inclusiva.
In questi giorni, sono insorte inutili polemiche intorno alla mia esigenza di assicurare alla nuova Città, ma anche ai miei cittadini, un bilancio di fusione sostenibile. Un bilancio che Vi garantisse quantomeno le stesse certezze alla quali la mia Amministrazione ha lavorato, traguardandole, dall’atto del suo insediamento, reso difficile a causa di saldi ereditati esageratamente precari. Ho fatto esplicita richiesta al Comune di Rossano di confrontarci pubblicamente sullo stato di salute nei nostri rispettivi conti, per comprendere che dalla «somma» di entrambi non venga fuori alcun pregiudizio per la nostra economia cittadina, delle Vostre esposizioni nei confronti dell’attuale cassa comunale.
L’occasione sarà la prova del 9 della correttezza o meno della fusione, la certificazione che essa è favorevole al territorio e alla creazione di una cittadinanza unitaria, seppur nelle differenze che hanno storicamente contraddistinto le due grandi realtà urbane, nel loro modo di essere protagoniste dell’Alto Ionio e della Sibaritide.
A tal fine, ho chiesto e ottenuto dal Presidente Oliverio, con l’accordo dell’Amministrazione rossanese, un differimento dell’emissione del decreto di fissazione del previsto referendum, presumibilmente effettuabile nel prossimo autunno. Nel mentre, sarà possibile ogni confronto, anche pubblico, tra le due Amministrazioni funzionale a rendere le rispettive cittadinanze consapevoli dello stato di salute ovvero di precarietà dei loro bilanci e stabilire ogni azione utile per ogni proficuo prosieguo.
Doverosamente Vostro.
il Sindaco
Giuseppe Geraci