Prosegue l’inchiesta avviata dalla Procura di Castrovillari che ha puntato i suoi fari su una serie d’“appalti sospetti” concessi da Palazzo Garopoli, la sede municipale di Corigliano Calabro. E ne emerge qualche spaccato, relativo al servizio di vigilanza armata fornito dalla società “Sibari control” – dallo scorso giugno inibita a prestare tale servizio con apposito provvedimento di revoca della licenza da parte del prefetto di Cosenza, Gianfanco Tomao – presso l’autoparco comunale coriglianese.
L’istituto di vigilanza in questione ha infatti fornito per anni il servizio di vigilanza armata presso la struttura comunale con proprio personale. E, scaduto il contratto, l’affidamento del servizio era stato prorogato d’anno in anno, senz’alcun tipo di gara pubblica ed a costi elevatissimi, parliamo all’incirca di 90/100 mila euro annui. A prorogare il servizio, di volta in volta, ci avevano pensato i vari responsabili del Settore Manutentivo, spesso senz’adeguata documentazione e con modalità a quanto pare “strane” e sulle quali stanno oggi stanno indagando i magistrati inquirenti.
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