Alcuni amici, da tempo, mi chiedono cosa penso del referendum del prossimo 4 dicembre, che, in caso di vittoria del sì, modificherà la seconda parte della nostra Costituzione. A dire il vero, per una sorta di pudore, e di stanchezza, questo voto m’interessa poco. Lo ritengo ininfluente, poiché, se proprio si voleva risollevare questo disgraziato paese,
più che sulla seconda bisognava intervenire sulla parte dei principi fondamentali e dei diritti dei cittadini, della nostra Carta fondamentale, che, nata da un compromesso al ribasso tra la Resistenza dei comunisti e quella liberale, cattolica, repubblicana e tra L’Unione Sovietica e gli Stati Uniti, è la madre di tutti i nostri mali, a cominciare dall’asfissiante mancanza di libertà che ci ingabbia sin dal lontano 1947.
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