La corte di appello di Catanzaro riforma pesantemente la condanna inflitta in primo grado ad una coppia di coriglianesi accusati di concorso in spaccio di stupefacenti. Questi i fatti.
Nel settembre dello scorso anno, durante un’attività finalizzata a prevenire e reprimere il traffico di sostanze stupefacenti, i carabinieri di Corigliano, notavano R.I.F., ben conosciuto dai militari operanti per i suoi trascorsi penali, che alla vista dei carabinieri con mossa repentina faceva ingresso all’interno di un bar. Immediatamente i militari bloccavano la marcia e raggiungevano l’uomo ed effettuavano una perquisizione personale rinvenendo in una tasca dei pantaloni la somma di 570,00 euro.
A questo punto la perquisizione veniva estesa anche all’abitazione occupata dal R.I.F. dove i militari, una volta giunti, notavano, proprio di fronte all’abitazione, una donna intenta a lavare un’autovettura in sosta alla cui vista il R. apriva con velocità la portiera lato sinistro tentando di uscire dall’abitacolo e non appena incrociava lo sguardo della donna, successivamente identificata nella moglie dell’uomo, questa si dava a precipitosa fuga, accedendo all’interno del portone e salendo le scale. Un Carabiniere intuiva subito che l’azione della moglie del R. era verosimilmente volta a celare o disfarsi di sostanza stupefacente e pertanto la donna veniva immediatamente inseguita e notata mentre si era rifugiata all’interno del bagno del suo appartamento intenta a schiacciare velocemente e più volte il pulsante dello scarico del water, mentre aveva tra le mani un barattolo vuoto in vetro ancora aperto. I Carabinieri sequestrarono cocaina, un bilancino e la somma di 2.850,00 euro. I due vennero arrestati e condannato l’uomo a 10 anni e la donna a sei anni di reclusione. Contro tale provvedimento l’Avv. Pasquale Di Iacovo, difensore della coppia, presentava ricorso alla Corte di Appello di Catanzaro, la quale, in accoglimento delle richieste avanzate dal penalista coriglianese, ha assolto con formula piena la moglie ed ha ridotto a 3 anni la condanna inflitta all’uomo.