Si riapre lunedì 19 settembre davanti ad un nuovo Gup (giudice per l’udienza preliminare) del Tribunale di Castrovillari, il processo a carico del medico coriglianese Salvatore Ritrovato, 52 anni, Dirigente Medico di Neurologia dipendente dell’Asp di Cosenza, ed ex consigliere comunale durante la consiliatura Straface. Ritrovato è tuttora indagato per truffa ai danni dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, costituitasi contro di lui attraverso l’avvocato Guido Siciliano,
«perchè in più occasioni s’assentava dal posto di lavoro in ospedale, rappresentando falsamente di non potere svolgere la prestazione lavorativa a causa di malattia, laddove in realtà egli continuava a prestare la propria prestazione lavorativa presso il carcere di Rossano e presso l’Istituto nazionale della previdenza sociale di Cosenza». Questa vicenda giudiziaria, come detto, è stata riaperta quasi un anno fa, esattamente il 20 ottobre dello scorso anno, dai giudici della seconda sezione della Corte di Cassazione di Roma, allorquando ribaltarono la decisione assunta dal gup dell’epoca, Letizia Benigno, di non luogo a procedere perché il fatto non sussiste in ordine alla contestata imputazione di omissione di atti di ufficio. Questi comunque i fatti. Il 21 gennaio 2014 il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Castrovillari, Letizia Benigno, aveva emesso nei confronti del dottore Ritrovato, come si diceva, una sentenza di non luogo a procedere. Ma i giudici della seconda sezione penale della suprema Corte di Cassazione, il 20 ottobre 2015, ribaltarono quella decisione. Annullando la sentenza di proscioglimento e rinviando gli atti dell’instaurato procedimento penale a un diverso giudice per l’udienza preliminare dello stesso Tribunale castrovillarese, che come detto prenderà il via lunedì 19 settembre . Il professionista – difeso dagli avvocati Libero Bellintani e Maurizio Minnicelli del foro di Castrovillari – è indagato per truffa aggravata ai danni del Servizio sanitario nazionale: «Perché, nella qualità di dirigente medico di primo livello dipendente dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza e responsabile dell’Ambulatorio di Neurologia ed Elettromiografia dell’ospedale “Guido Compagna” di Corigliano, con artifici e raggiri consistiti nell’assentarsi dal lavoro in più occasioni, rappresentando falsamente di non potere svolgere le prestazioni lavorative di competenza a causa malattia – laddove in realtà egli continuava a prestare attività lavorativa presso la Casa di reclusione di Rossano (ove svolgeva servizio in qualità di specialista di neurologia con rapporto di libero professionista) e presso l’Istituto nazionale della previdenza sociale di Cosenza (ove svolgeva attività quale membro della Commissione medica di verifica) – induceva in errore l’ente datore di lavoro, che erogava al predetto i relativi emolumenti non dovuti con conseguente danno economico per l’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza». Fatti e circostanze risalgono tutti all’anno 2010. A denunciarli era stata la stessa azienda sanitaria, poi costituitasi in udienza preliminare attraverso l’avvocato Guido Siciliano del foro di Cosenza.