Non ci siamo. Schiavonea, lo segnaliamo da anni, vive da troppo tempo diverse situazioni di abbandono. A farne le spese sono i turisti, sempre meno, i tanti residenti, e chi , con coraggio investe in attività ricettive e turistiche nel territorio. Cambiano le contrade, i bidoni della spazzatura, i luoghi che diventano discariche, ma la sostanza resta quella.
Un luogo dalle enormi potenzialità abbruttito dalla poca attenzione dell’amministrazione e dal quasi nullo senso civico di diversi cittadini. Colpe da dividere, certo, non in parti uguali, ma pur sempre da dividere. L’ente comunale dimostra manifesta impotenza anche di fronte a situazioni risolvibili, quasi banali. Buche, mancanza atavica di strisce pedonali anche nelle vie più trafficate, segnaletica, illuminazione, in tante zone di Schiavonea è questo il quadro. Sul lungomare l’amarezza aumenta. Cumuli di spazzatura e rifiuti dal dodici agosto 2015, fontanella asportata e mai rimpiazzata, bidone rovesciato da almeno un mese. Tre immagini che rendono amaro un quadro già di per se non esaltante. Per non parlare poi di quanto arriva, purtroppo quotidianamente nel nostro mare. Di tutto e di più, tra l’indifferenza generale. Risaltano i bidoni sempre senza i dovuti coperchi, le strade al buio, la spazzatura sulla spiaggia, ma anche gli scoli andrebbero adeguatamente controllati. Con diversi torrenti stracolmi di materiale altamente inquinante l’immobilismo cronico diventa, nei fatti, un pericolo in più. Con le prime piogge andrà tutto in mare, dai frammenti di eternit danneggiato al più disparato materiale edile di risulta. Ed intanto quali segnali vengono dati, questo non ci è possibile coglierlo. Mai una bonifica, una ripulita seppure di facciata, niente di niente. Cassonetti che restano sfondati e capovolti per mesi, batterie di auto sulla spiaggia per anni, lungomare senza fontanina e con cestini gettacarte svuotati una volta tanto. Un territorio non sfruttato, spesso violentato, tra omissioni di chi dovrebbe controllare e tanta sempre più diffusa ormai, maleducazione. L’abbandono di rifiuti, pericolosi o meno, è un atto da condannare sempre e comunque, e fortunatamente esiste anche un’ altra parte della città. Ossia quella civile, ordinata, che cerca di vivere in un contesto migliore. In questo caso purtroppo, è un’amara considerazione, vincono i cattivi.