Percorsi guidati a cura della FIDAPA
Giovedì 11 agosto 2016 la FIDAPA BPW Italy Sezione di Corigliano Calabro ha attuato il secondo percorso guidato teso alla promozione dell’immagine del Centro Storico e alla valorizzazione di un passato che non tutti conoscono. L’iniziativa ,inserita negli Eventi della Città del Castello Ducale,ha avuto inizio alle ore 18,30 da piazza Guido Compagna ,una delle piazze storiche della Città da cui si può ammirare la piazza Vittorio EmanueleII con il palazzo Abenante.
A lato della piazzetta la Villa Compagna e il Castello Ducale che si erge maestoso,attirando da subito l’attenzione del visitatore.Il gruppo di attenti turisti, ma anche di persone del posto curiose di riscoprire il fascino di luoghi abitati dalle loro famiglie in altri periodi,ha potuto ascoltare dalla voce delle guide notizie di vario genere riferite ai palazzi ,alle chiese,ai personaggi illustri nati e vissuti nel borgo antico e percorrere le vie ,non più popolate come in passato ,ammirando il panorama e respirando aria d’altri tempi.La piazza iniziale dell’itinerario,intitolata al barone Guido Compagna,morto a Napoli il 1925, ha dato la possibilità di conoscere meglio una figura importante per la storia di Corigliano.Figlio di Francesco Compagna (dic 1848-19 gennaio 1925),senatore del Regno e gentiluomo di corte della regina Margherita,e di Maria Bianca Gallone (1852-1939),principessa di Marsiconovo,il barone Guido ebbe una vita breve ma significativa.Nel giornale locale “Il Monitore” del 1° aprile 1925,direttore Costabile Guidi,si riportano notizie del funerale e dell’arrivo della salma da Napoli.Nell’articolo del prof Eduardo Scotti vengono delineati alcuni tratti della sua personalità.Fu una figura di industriale moderno che valorizzò le terre di famiglia,la liquirizia che gli agenti americani venivano ad incettare per pochi soldi e della quale organizzò l’esportazione regolare a prezzi italiani;promosse l’oleificazione con frantoi modernissimi iniziando l’esportazione in Alta Italia.La sua vita politica fu breve,ma l’onorevole Guido Compagna ebbe una parte importante per la storia del liberalismo meridionale.Dai vari discorsi in piazza del Popolo emerge la sua umanità,il suo spirito caritatevole.L’ultimo oratore, il prof Amato, lo definisce “Apostolo della Carità” e ne legge una lettera del 1923 in cui il barone si dice propenso a fondare la Casa della Carità per essere di aiuto e di sollievo ai sofferenti e ai poveri di Corigliano.Nel Popolano del 29 gennaio 1925,altro giornale storico di Corigliano,in occasione della morte del padre Francesco, continuando la missione paterna di carità,devolverà a favore della beneficenza cittadina lire centomila.Si adoprò a favore della costruzione dell’ospedale che sarà poi intitolato a lui.Il monumento in piazza Compagna è dello scultore Francesco Jerace di origine calabrese (Polistena-Reggio Calabria) ,ma vissuto per lo più a Napoli;lo stesso scultore dell’Angelo reggicortina della Tomba Compagna del Santuario di Schiavonea. Nella piazza una porta ormai chiusa riporta la scritta “Caffè Letterario” ad indicare l’ultima destinazione dei locali ,ma fino a non molti anni fa sede del Casino d’Unione ,di cui non si ritrovano che poche notizie scritte ,ma sono vivi i ricordi e le memorie individuali,la cosiddetta tradizione orale.Il Casino d’unione, conosciuto anche come Circolo dei Galantuomini ,era all’inizio frequentato dai nobili,poi con il passare degli anni fu aperto ai professionisti e ai politici locali.Può essere definito un circolo culturale che diede una fisionomia ben precisa alla piazza.Di fronte alla statua del barone,ma situato in un’altra piazza,il palazzo Abenante .Il palazzo, che venne ceduto nel 1570 da Cesare Castriota agli Abenante con i quali era imparentato,presenta una facciata sulla piazza Vittorio Emanuele e una facciata sul lato opposto a più piani.All’interno il cortile proprio dei palazzi nobiliari e sul portone lo stemma araldico che ,unitamente a due leoni rampanti ,riporta le aquile nere imperiali che Carlo V concesse agli Abenante di inquartare nello stemma di famiglia.La presenza degli Abenante a Corigliano risale al sec XIII in quanto un suo componente, Nicola,partecipò alla missione dei sette frati francescani calabresi in Marocco ,conclusasi
con il martirio (decapitazione) a Ceuta nel 1227.Gli Abenante furono dal 1400 baroni di Calopezzati,Cirò,e di altre località. Vari furono i personaggi distintosi per qualità militari e di governo di province.Il percorso guidato continua con alcuni cenni sul Castello che sovrasta le due piazze,fatto costruire da Roberto D’Altavilla detto il Guiscardo nel 1073.Da antica fortezza inizia ad essere abitazione signorile già con i Sanseverino,conti di Corigliano.Nel 1616 fu venduto ai patrizi genovesi Agostino e Giovan Filippo Saluzzo che modificarono e migliorarono l’aspetto del maniero aggiungendo la torretta ottagonale,facendo costruire la Chiesa di S.Agostino ed apportando altre modifiche.Agostino II fu il primo duca di Corigliano.Dai Saluzzo il Castello passò ai Compagna che lo acquistarono nel 1828.Con i Compagna il Castello subirà altre trasformazioni e prenderà la forma attuale divenendo una vera e propria dimora signorile.Il lato nord del fossato fu ceduto al Comune che lo abbattè e al suo posto fece costruire l’attuale Via Tricarico.Demolita anche la grande scuderia sul resto del fossato nacque una graziosa villetta.Un pezzo di terreno sopravvissuto al fossato del Castello venne comprato dal dott Vincenzo Fiore (medico personale del barone Francesco Compagna),che vi fece costruire nel 1904-1910 un elegante palazzetto.
Lasciata piazza Vittorio Emanuele il gruppo ,scesa la “Scalilla”, si è trovato di fronte alla Chiesa di Santa Chiara ,meglio conosciuta come Chiesa delle “Monachelle”. Fu fatta costruire nel 1757 dalla badessa suor Anna Maria Saluzzo,sorella del Duca di Corigliano,e i lavori si conclusero nel 1762.La facciata barocca come pure l’interno ad unica navata con varie tele fra cui un S Michele Arcangelo del 1762 firmato da Nicola Menzele.Purtroppo l’interno della Chiesa, che si è potuto visitare grazie alla disponibilità di don Massimo de Novellis,versa in cattive condizioni e da molti anni non vi si celebra più la messa.Sarebbe auspicabile sollecitare la Curia Arcivescovile di Rossano al restauro di un bene artistico-religioso che è in completo abbandono.A lato della Chiesa la casa natale del giurista Luigi Palma(1837-1899) di cui è stato tratteggiato un breve profilo;personaggio illustre di cui si potrà leggere una esauriente biografia sul Dizionario Biografico della Treccani.
L’itinerario guidato è proseguito per Via Tricarico e il gruppo ha raggiunto l’attuale Piazza Cavour ,un tempo piazza del Fondaco,che era la piazza del mercato della Corigliano medievale.E subito dopo si è entrati nella Chiesa di S.Maria Maggiore accolti dal parroco don Santo Aquilino e da Stefano Scigliano.La Chiesa dalla facciata barocca,completamente restaurata,è ricca di opere d’arte,di tele di pregevole valore.Di recente è stato restaurato l’organo del Settecento con la collaborazione di varie associazioni della Città.Imboccata Via Toscano,altro personaggio storico,il Pietro Micca coriglianese, si è passati davanti alla casa del commediografo Vincenzo Tieri padre dell’attore Aroldo e proseguendo un’altra sosta davanti al palazzo Sollazzi Castriota,dimora anche della duchessa di Bovino,poi venduta ed ora proprietà privata.Il palazzo presenta due prospetti,l’uno su via Toscano con modanature in marmo del XVII secolo;l’altro del XVIII secolo più di rappresentanza posto su via Diaz.
Il gruppo ha continuato il percorso e si è giunti al palazzo Castriota –Scanderbegh ora Relais Hotel ed è stato possibile visitarlo.E’ un antico palazzo della seconda metà del XVI secolo,edificato sulle mura ,affacciato sul mare. Caratteristici gli interni e splendida la veduta.Proseguendo e attraversando la Porta di Brandi con le sue arcate a tutto sesto ci si è diretti alla Chiesa dei SS Pietro e Paolo per ammirare l’opera più importante,la nuova Odigitria, una tavola a doppia faccia del 1458 ,sul retro la Crocifissione.La Chiesa è a pianta basilicale, a tre navate con facciata neoclassica Anche in questa Chiesa tanti sono i dipinti fra cui “La Sacra famiglia” ,olio su tela del 1762 opera di Nicola Menzele,pittore molto attivo in Corigliano,formatosi alla scuola napoletana e “La Madonna del Soccorso” opera del 1763 sempre del Menzele.
Il percorso guidato si è concluso al Castelluzzo con i palazzi Garetti e De Tommasi Spanò.
Un itinerario lungo che riguarda solo una parte di Corigliano,un incantevole percorso alla ricerca del tempo perduto.La Fidapa si riserva di ripetere tale itinerario, aggiungendo piazza del Popolo con il Palazzo di Città ( palazzo Bianchi Carusi).
Maria Gabriella Dima
Presidente di Sezione