Sono comparsi stamattina presso il carcere di Castrovillari per l’interrogatorio davanti al giudice i due giovani coriglianesi, assistiti dagli avvocati Antonio Pucci e Pasquale Di Iacovo. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, dopo aver rubato una Fiat Uno a Francavilla Marittima, l’11 marzo 2015 i due avrebbero compiuto la rapina armati di pistole e con il viso coperto da passamontagna ai danni di un distributore di benzina di Acri, sottraendogli l’intero incasso della giornata.
Dopo poche ore dalla rapina i carabinieri rinvenivano in località Pantalìa nel comune di Acri, la Fiat Uno usata per l’azione delittuosa, sulla quale il Reparto Investigazioni Scientifiche di Messina eseguiva rilievi diretti ad individuare le impronte digitali ed i profili del dna. Gli esiti degli accertamenti tecnici, insieme ad altre attività investigative, conducevano ad individuare quattro possibili autori della rapina, limitati successivamente ai due arrestati. L’intera sequenza della rapina veniva registrata dall’impianto di video sorveglianza del distributore di benzina, dal quale però non è possibile risalire all’identità dei rapinatori che avevano il volto coperto.
La ricostruzione della vicenda è stata condivisa e ritenuta attendibile dal Gip del Tribunale di Cosenza che ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare in carcere ai danni dei due.
Dinanzi al Gip nessuno dei due giovani ha confessato ed uno dei due ha risposto alle domande negando la propria responsabilità, dichiarandosi del tutto estraneo e rilevando che a suo carico non solo non esistono tracce di dna, ma nemmeno corrisponde alla descrizione fisica fornita dal benzinaio.
Il giudice ha riservato la sua decisione in ordine alla richiesta di revoca dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere.