È una malattia ereditaria del sangue che va a causare la presenza di una minore quantità di emoglobina e globuli rossi nell’organismo rispetto ai valori tradizionali.
L’anemia mediterranea è un nemico di cui si parla ancora troppo poco, forse perché riguarda una bassissima fascia di popolazione; in Italia ne soffrono circa 7mila persone tutte nella fascia di territorio del bacino del mediterraneo (da cui il nome di ‘anemia mediterranea’).
La contingenza di essere legata in modo forte ad un zona territoriale particolare dipende dal fatto che, in queste aree, in passato hanno proliferato alcune zanzare portatrici della malattia; negli anni sono state effettuate diverse bonifiche che tuttavia non hanno potuto cancellare la malattia ormai diffusa trattandosi, come detto, di patologia del sangue che si eredita.
L’anemia mediterranea è nota anche con il nome di beta-talassemia e può manifestarsi in forma grave (forma maior) o meno grave (forma minor) pressochè asintomatica.
In linea generale, l’anemia è una patologia che porta a una riduzione del numero di globuli rossi presenti nel sangue; e alla diminuzione di emoglobina in essi contenuta. Quella ‘mediterranea’ è la forma di anemia più comunemente diffusa.
Per quanto riguarda i sintomi, come si legge nel portale informativo su questa patologia anemiamediterranea.it la malattia può manifestarsi in due modi: la forma lieve è del tutto asintomatica e non ha bisogno di alcun trattamento; viceversa la forma più grave di anemia mediterranea porta sintomi che influiscono sulla vita quotidiana, quali mancanze di energia costante, e richiede interventi come regolari trasfusioni di sangue, trattamento con farmaci ferrochelanti e una attenzione nella dieta da seguire.
I rischi maggiori per chi è affetto da questa forma grave sono soprattutto quelli di avere più possibilità di sviluppare patologie nel corso della loro vita rispetto agli individui in salute. Tra i rischi maggiori di patologie che potrebbero insorgere, si parla di disturbi cardiaci; problemi alle ossa, alla milza, ai polmoni.
L’anemia mediterranea, che come detto è soltanto ereditaria, non è facile da diagnosticare; un medico può basarsi soprattutto sull’anamnesi familiare, oltre che sui sintomi del paziente; su test specifici e analisi del Dna; e su amniocentesi per l’analisi prenatale.
Ecco perché è opportuno sottoporsi a controlli preventivi prima di una gravidanza nel caso in cui i genitori del futuro bambino sappiano già di essere affetti da anemia mediterranea.
La ricerca sta continuando a focalizzarsi su farmaci potenzialmente efficaci per curare le forme gravi di anemia mediterranea; trattandosi di una patologie che, come detto, colpisce una bassa fascia di popolazione, non sarà sicuramente semplice né immediato.