“A proposito di politica, ci sarebbe qualcosa da mangiare?” Non ricordo chi mi abbia riferito l’aforisma né l’occasione. Son certo, però, che l’autore è Totò. Lui, uomo buono e napoletano, non si era sbagliato, giacché di cose ne aveva viste tante e di uomini ne aveva conosciuti d’ogni classe.
Probabilmente, pur coi piedi nel suo tempo, doveva possedere un certo spirito profetico. La ‘politica’ e il ‘mangiare’! Qualcuno, a sentirlo, avrà certamente detto: “Ma che ci azzecca la politica col mangiare?” Totò, all’anagrafe Antonio De Curtis, pur nella cecità degli ultimi anni per un fatto emorragico, aveva visto lontano, veramente tanto lontano.