Si inasprisce la protesta nei confronti dell’esecutivo Geraci, dei venditori ambulanti che ogni anno prendono parte alle varie fiere e mercati che si svolgono sul territorio comunale e tra queste la Fiera di Schiavonea tenutasi, come da tradizione secolare, la prima domenica di maggio. Il motivo del contendere, come abbiamo già avuto modo di spiegare già in altre circostanze è l’aumento deciso dall’amministrazione comunale della Tosap (la tassa che si paga per l’occupazione del suolo pubblico).
Torna a protestare, ed anche in maniera vibrata, e a prendere posizione Francesco Lazzarano, rappresentante territoriale dell’Anva-Confesercenti (l’associazione che rappresenta i venditori ambulanti). “Torno su questo argomento – afferma Lazzarano – perché siamo in presenza di un aumento di più del doppio. Infatti per poter occupare un posteggio alla fiera un venditore ambulante deve togliere qualcosa come 84 euro. Questo importo, lo ripeto, è una enormità, è uno scandalo. Ma accanto a ciò – prosegue il rappresentante dell’Anva – mai prima d’ora era successo che la Tosap la si deve pagare in maniera anticipata, quando invece si è sempre pagata di volta in volta. Questo stato di cose – aggiunge Lazzarano – causa un danno irreparabile per tutti gli operatori, che pure nel corso degli anni hanno maturato il diritto a poter esporre le proprie mercanzie nelle fiere cittadine. Vorrei far presente agli amministratori comunali – prosegue Lazzarano – che il reddito annuo di ogni venditore ambulante si aggira tra i sei e sette mila euro annui, di fronte a cifre del genere com’è possibile che questa gente può andare a pagare quanto richiesto dal comune ? In una fase di crisi economica come quella che stiamo attraversando – afferma ancora il rappresentante dell’Anva – i mercati per i venditori ambulanti rappresentano una valvola di sfogo. Non è giusto che un comune debba fare cassa con gli ambulanti che, lo ripeto, oggi sono ai limiti della sopravvivenza economica. Vorrei concludere – prosegue Lazzarano – invitando i nostri amministratori a guardare in faccia la realtà delle cose e non affidarsi ai suggerimenti di quelle società che gestiscono la riscossione dei tributi. Ed inoltre si impegnino a garantire il minimo per ciò che attiene i servizi igienici e la logistica”.