Trovo quanto meno curioso come si stiano cercando di trasformare le fattispecie relative alla distribuzione del fondo della contrattazione decentrata 2013 e 2014 ai dipendenti di Palazzo Garopoli, alle ispezioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze e, per ultima, alla missiva ricevuta dal Comune di Corigliano Calabro dalla Ragioneria Generale dello Stato, in un fantomatico “caso Siinardi”.
Non esiste alcun “caso Siinardi”. Esiste, invece, il “caso distribuzione fondo contrattazione decentrata 2013 e 2014”. Il sottoscritto, rendendosi parte diligente, non ha fatto altro che rendere edotta l’amministrazione, prima, e la Cittadinanza, poi, circa le problematiche sottese alla distribuzione del fondo della contrattazione decentrata, e nulla più. Ricordo solo a me stesso, infatti, come non sia stato di certo il sottoscritto ad avere compilato le determinazioni di settore con le quali si provvedeva a liquidare il fondo così come, altrettanto, non è stato di certo il sottoscritto ad inviare ispezioni dal MEF nè, tantomeno, missive dalla Ragioneria Generale dello Stato. Per tali motivi, mi auguro che l’attenzione si concentri, così come dovrebbe essere, sul punto focale della questione e non certo sul suo contorno. Così come mi auguro che il Consiglio Comunale del 5 maggio affronti tale questione apertamente e, soprattutto, pubblicamente e non certo a “porte chiuse” così come, invece, mi è sembrato di capire leggendo le ultime notizie, relative agli oggetti dei prossimi consigli comunali, pubblicate questa mattina sul blog. Detto ciò, allora, che comincino a chiamarsi le cose con il loro nome.