Auguri di felice e feconda Pasqua a tutti. Che significato assume questa ricorrenza? Innanzi tutto celebra la resurrezione di Cristo, che ci ha portato un messaggio di salvezza, di pace, di perdono, di amore. Il mondo è, purtroppo, infestato da guerre, stragi, cattiverie, egoismo, prepotenze, prevaricazioni. Ci sentiamo inermi di fronte ad eventi così grandi, ma speriamo che il Signore ci metta la sua mano e ispiri i potenti al bene comune, alla fratellanza, alla convivenza civile pacifica e democratica.
Noi possiamo dare il proprio contributo personale, infatti i cambiamenti iniziano anche dalle piccole cose, dalla quotidianità e soprattutto dal non dare sempre la colpa agli altri. “Gli altri siamo noi”, ricordiamocelo. Il nostro comportamento, la nostra condotta deve essere irreprensibile, se vogliamo rispetto, onestà, giustizia. Non nascondiamoci dietro un dito, ma assumiamoci le proprie responsabilità. Non cerchiamo il ruolo dei furbetti di turno, dei dritti, dei sopraffattori, degli sfruttatori; questi sono atteggiamenti mafiosi. Saltare la fila, farsi timbrare il cartellino, inquinare l’ambiente, cercare di approfittare dei più sprovveduti non sono motivo di vanto, ma di vergogna. Maltrattare minori, disabili, vecchi, ammalati, sono reati. Prendersi cura e aiutare i deboli e i disagiati, sono esempi da imitare. Bambini, anziani, diversabili sono soggetti di diritti inalienabili, hanno bisogno della collaborazione di tutti e non vanno lasciati da soli. I disoccupati, i poveri, gli ammalati, coloro che si trovano in difficoltà, hanno necessità giornaliere e sono realtà presenti nel nostro vicino di casa, nei nostri conoscenti, negli sconosciuti; offriamo la nostra disponibilità e aiutiamoli. Chi non riesce a mettere in tavola il pranzo e la cena, a non pagare le bollette, a non espletare i bisogni primari, cosa prova, come si sente? . Non facciamo finta di non vedere, di non sentire, di non parlare. Facciamoci coinvolgere a tutti i livelli, ognuno potrebbe avere bisogno di una mano. Parlare con tutti e ascoltare gli altri è un modo per espandere una catena di solidarietà coinvolgente, responsabile e produttiva. E’ importante assumere atteggiamenti positivi, comportamenti propositivi, usare la terapia del perdono. E’ inutile rimuginare rancori, abbarbicarsi alle proprie ragioni e rinchiudersi in se stessi, perché sono forme deleterie di isolamento. Porgiamoci e apriamoci agli altri, è il modo migliore per stare bene con se stessi e con la gente. Quale migliore occasione della Pasqua per andare incontro al prossimo e dimenticare le negatività. Offriamo i lati migliori del nostro carattere, regaliamo un sorriso, i rapporti con gli altri migliorano. E’ stato detto: ”Gli altri sono l’inferno… ma senza gli altri non esiste nemmeno il paradiso”. Fermiamoci un momento, riflettiamo e agiamo . Possiamo, così, trasformare homo homini lupus (l’uomo è un lupo per l’uomo) in homo homini frater (l’uomo è un fratello per l’uomo).